Nel giorno in cui il Corriere della Sera, a firma di Nando Paglioncelli, pubblica un sondaggio che vede il Movimento al 5 Stelle attestarsi in calo al 25% (con la Lega al 36% ed il PD al 17%), il vice premier e Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio prosegue la sua tappa abruzzese fermandosi questa mattina a Teramo. Come il suo collega di governo Matteo Salvini, anche il capo politico del M5S si è concesso a selfie e strette di mano, percorrendo il mercato lungo Corso San Giorgio.
L’INTERVISTA AL MINISTRO
Di Maio era accompagnato dalla candidata del Movimento 5 Stelle alla Presidenza della Regione Abruzzo, Sara Marcozzi, dai deputati Fabio Berardini, Valentina Corneli e Antonio Zennaro, oltre ai candidati per il consiglio regionale ed esponenti vari del territorio teramano del M5S.
“Non credo ai sondaggi, credo nelle persone – ha detto Di Maio riferendosi all’articolo del Corriere – Non guardo i sondaggi né quando vanno bene, né quando vanno male, perché quegli stessi sondaggi non ci vedevano vincenti alle ultime politiche”. A voler fare un paragone con la recente visita a Teramo di Salvini, Di Maio sembra aver comunque questa mattina raccolto meno gente intorno a sé rispetto al Ministro dell’Interno.
“Sulle politiche del lavoro posso dire questo: questa mattina un giornale del Veneto dice che grazie al Decreto Dignità, in Veneto, dove il Decreto Dignità era stato criticatissimo, sono aumentati i posti di lavoro e sono aumentati quelli stabili, facendo crollare quelli a tempo determinato. Col reddito di cittadinanza – ha aggiunto – che è una riforma epocale, formiamo i giovani e meno giovani che non hanno lavoro e che non conoscono e che non hanno le competenze per fare nuovi lavori, per reinserirli lavorativamente. Con Quota 100 liberiamo un milione di posti di lavoro. Questi sono tre provvedimenti che ho firmato io come ministro del Lavoro e che sono solo il punto di partenza. I dati ci daranno ragione, ma non sono solo i dati a dover aiutare le persone e a dare delle risposte agli italiani. Deve essere la percezione del miglioramento. L’Abruzzo? Per la ricostruzione c’è troppa burocrazia e va snellita. Mi fa ridere comunque notare che da una parte c’è uno che l’Abruzzo non lo conosce (riferimento a Marsilio; ndg) e dall’altra chi ha partecipato negli ultimi anni alle malefatte del PD (riferimento a Legnini; ndg)”.
Il sindaco Gianguido D’Alberto ha atteso il vice premier nei pressi di piazza Martiri per salutarlo e scambiare con lui e Sara Marcozzi alcune parole.
Interpellato al proposito, il Ministro ha anche detto la sua sulla questione Di Matteo, il futuro socio della Teramo Calcio: “La camorra è una montagna di merda, ma non si può parlare a cuor leggero di temi che hanno rappresentato sofferenze per tanti popoli. Il mio popolo è ancora sotto l’effetto di politiche criminali, la camorra esiste perché è esistita ed esiste una classe politica che l’ha avallata. Evitiamo frasi fatte o infelici, i cosiddetti luoghi comuni del cavolo”.