“Rimpasto? Partita a scacchi? Quella che si sta consumando in queste ore in maggioranza sembra piuttosto la solita, italicissima, corsa alle poltrone”. A dirlo Pina Ciammariconi, capogruppo in consiglio comunale a Teramo del Movimento 5 Stelle.
“A leggere gli spostamenti, le migrazioni e i salti della quaglia che si stanno succedendo convulsamente, si corre il rischio di andare in forte stato confusionale. Hanno iniziato il cambio di casacca i consiglieri di Teramo 3.0, gruppo politico che avrebbe dovuto cambiare il mondo e che invece ha trovto nel Renzismo del Job’s act e della Buona Scuola la propria personalissima folgorazione sulla Via di Damasco. A breve giro è stata la volta di Carmine Di Giandomenico, artista di fama mondiale che in altri posti ci contenderebbero e che qui non viene neanche ascoltato dagli assessori competenti. Le esternazioni dell’artista sull’inconsistenza dell’amministrazione sono da consegnare agli annali del politically incorrect. E’ poi arrivata la lettera aperta del sindaco. Quella della nuova fase. Come se le numerosissime liste che lo appoggiano ( o appoggiavano non fossero abbastanza, e non fossero la principale causa di questo stallo. Il primo cittadino pensa bene di allargare ulteriormente il numero di galli nel pollaio. Lanciando una serie di obiettivi precisi (Ospedale di secondo Livello, Ricostruzione), la sua chiamata alle armi urbi et orbi appare però piuttosto una mezza ammissione del poco che è stato fatto fino ad ora piuttosto che la promessa di un nuovo, sfavillante inizio”.
E ancora: “Le sue parole hanno però fatto breccia nel cuore di Giovanni Cavallari, pronto ad entrare in maggioranza (PD permettendo) con buona pace dei suoi elettori che, dopo i risultati elettorali, hanno continuato a sostenerlo per vedergli fare una fiera opposizione. Meno in quello di Francesca Di Timoteo, netta nel bocciare il lavoro sin qui svolto dalla Giunta. L’autosospensione di Cipolletti appare al momento imperscrutabile mentre sui social litiga con Luzii e la De Sanctis sul significato della parola coerenza (sconosciuta ai tre) in un triello degno di Sergio Leone. Verna attende sornione ed il PD viaggia verso l’estinzione senza neanche essere specie protetta. Il problema è che mentre si consumano questi bizantinismi da vecchia Repubblica, la città cade letteralemente a pezzi. Voragini un po’ ovunque, bus sovraccarichi come pollai intensivi, quartieri lasciati al buio senza alcun preavviso, bandi prossimi alla scadenza, una partecipata su cui si litiga e sul cui operato i controllori esprimono diverse perplessità, i soliti asfalti, le solite buche,i soliti parcheggi per disabili occupati abusivamente, affanni molto terreni cui, possiamo ammetterlo, non frega niente a nessuno. Negli interventi che si sono succeduti a ritmo frenetico per accaparrarsi il posto al sole si è parlato di tutto, fuorchè di programmi. In questo” ballo del potere” sembra ci si sia scordati dei cittadini che immaginiamo totalmente spaesati di fronte ad una simile cagnara”.