“La vocazione di Teramo, come città fatta su misura per le famiglie e i più piccoli, dovrebbe tradursi in una azione concreta e convinta dell’amministrazione. Tassello fondamentale è la cura dei parchi giochi. Questi, allo stato attuale, versano in condizioni pietose. Abbandonati e senescenti, quando non realizzati con dotazioni misere, da quelli sotto al ponte a catena fino a fonte baiano sono lasciati all’incuria degli agenti atmosferici e ai vandali. Nessuna azione concretamente incisiva è stata promossa, nessun intervento complessivo è stato messo in cantiere”. A dirlo il consigliere comunale di Italia Viva, Flavio Bartolini.
“Questa amministrazione reclama di essere ricordata come quella che ha incentivato gli eventi a Teramo, convinta che questi riportassero la vita in centro. Sono tre anni che si spendono risorse pubbliche per eventi mensili o settimanali. Seppur lodevole, questo sforzo non può essere ritenuto un intervento risolutivo, ordinamentale, dei problemi ben più profondi di questa città. Sono passati tanti anni dagli ultimi eventi sismici, molti trasferimenti sono diventati definitivi per volontà o per necessità. Il vuoto creato ha favorito altre zone. L’aumento del depauperamento dei redditi è evidente, così come la moria di attività commerciali o industriali. L’attrattività del centro storico non la si può incrementare con soli eventi estemporanei, che attirino turisti per caso o di una notte. L’intervento strutturale deve essere profondo e radicale, volto a riportare definitivamente i nostri concittadini ad abitare le vie di Teramo”.
E ancora: “Il ripopolamento passa dal riassorbire tutte le famiglie che hanno abbandonato il territorio, cominciando a pensare alla ‘Teramo città per la famiglia’. Fatta su misura per i più piccoli, dagli asili nido alle aree di svago, il Comune deve fare di più, in termini di risorse ma soprattutto in termini di visione. Non bastano 100mila euro una tantum per invertire un profondo declino. Essi, fini a loro stessi, a conti fatti sarebbero solo uno spreco di risorse pubbliche. Bisogna investire di più sulla natalità e sulle offerte che ad esse sono collegate, come gli stessi parchi gioco; ovvero l’istruzione e la sanità pubblica. Puntando su questo modello di vivere, l’effetto osmotico, si trasmetterebbe direttamente sul commercio, risvegliandolo dopo una lunga notte che dura un decennio. Necessitiamo di un intervento complessivo e ben determinato, non di somme frammentate ed estemporanee, frazionate in mille micro interventi di spesa”.