Le associazioni di categoria e gli Ordini professionali con un comunicato chiedono al presidente Marsilio “un immediato cambio di passo e un’attenzione diversa al tema della pianificazione strategica”.
Il comunicato è stato scritto dall’Anaci nella figura di Antonello Lanzillotto, dall’Ance con Raffaele Falone, dall’Aniem con Gianni Polisini, dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Teramo con Raffaele Di Marcello e dal Collegio dei Geometri provincia di Teramo con Cristian Graziaplena: “L’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Abruzzo è stato istituito nel marzo 2017 con la nomina del primo Direttore, da parte del Presidente della Regione, così come previsto dal Decreto 189. A settembre 2018 erano stati emessi 20 decreti di liquidazione contributo su 1.300 domande in giacenza, pari al 1,54%. Le schede Aedes pubblicate sul sistema Agitec della Protezione Civile sono 12.518, mentre le perizie giurate/schede Aedes sono 5.097. Ipotizzando che gli edifici effettivamente danneggiati siano circa 12.000, alla luce della considerazione che una parte delle schede siano riferibili al medesimo fabbricato, l’istruttoria di queste pratiche durerebbe diverse decine di anni”.
“Considerando, altresì, che l’autonoma sistemazione per i circa 6.500 sfollati abruzzesi ha un costo medio mensile che supera i 2 milioni di euro, potremmo immaginare che gran parte delle risorse stanziate per la ricostruzione verrebbero impiegate per spese assistenziali. Sono inoltre incalcolabili i costi indiretti della mancata ricostruzione; sociali, per l’abbandono di intere aree geografiche della provincia, economici, per il mancato sviluppo dei cantieri connessi alle attività di riparazione e ricostruzione, turistici, per il ridotto afflusso di visitatori, nonché per l’assenza di programmazione territoriale, condizionata dalla prioritaria necessità della ricostruzione. L’Ufficio Speciale non è soltanto la centrale amministrativa che istruisce ed autorizza le pratiche, ma il luogo baricentrico di una nuova programmazione territoriale”.
“Non a caso la legge nel perimetrarne le competenze individua l’USR come luogo deputato alla pianificazione urbanistica, al supporto degli Enti locali e come sportello unico delle attività produttive per la delocalizzazione ed il riavvio delle produzioni (agricole, industriali, commerciali e professionali). Insomma si tratta di un Ufficio il cui obiettivo principale è quello di gestire, d’intesa con gli Enti locali, tutta la programmazione territoriale funzionale al superamento dell’emergenza ed al ripristino di ordinarie condizioni economiche e sociali. Tuttavia, queste funzioni sono apparse lontane dal dibattito quotidiano, concentrato invece sull’inefficienza dell’Ufficio nel dare risposte sufficienti alle pratiche per l’ottenimento dei contributi di riparazione”.
“L’Anaci, l’Ance, l’Aniem, l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ed il Collegio dei Geometri della provincia di Teramo, ritengono invece che, parallelamente ad un deciso ed immediato miglioramento su tale ultimo fronte, l’USR debba concentrarsi sulle attività di pianificazione che sono importanti tanto quelle che assicureranno l’apertura dei cantieri. Ammonta a circa 300 milioni di euro, infatti, il programma individuato dalle ordinanze per le opere pubbliche relative a scuole, edilizia residenziale pubblica, chiese, monumenti, altri edifici pubblici e strade. Si tratta di una sfida che il territorio deve sapere interpretare rivendicando un ruolo primario di dialogo con le istituzioni che hanno poteri decisori, in primis l’Ufficio Speciale. Pur non potendo interferire con decisioni che sono di esclusiva natura politica, appare evidente che se il neo Presidente regionale effettuerà scelte che modificheranno la governance della ricostruzione, dovrà valutare la nomina di un nuovo Direttore dell’USR, che abbia competenze economiche, tecniche ed organizzative, oltre che di visione strategica, in grado di gestire i complessi processi della ricostruzione”.
Conclude con la richiesta: “In buona sostanza occorre individuare una figura che sia in grado di interpretare le attese del territorio per tradurle in atti di programmazione, da condividere con il Governo regionale e nazionale ed occorre farlo subito per accelerare quanto più possibile il processo di ricostruzione, senza trascurare l’impellente necessità di un incremento complessivo dell’organico, da tutti ritenuto sottodimensionato. Per queste ragioni le Associazioni e gli Ordini professionali chiedono la designazione di una figura di alta e comprovata professionalità.