Le parole al veleno del segretario provinciale del Partito Democratico, Gabriele Minosse, contro la presa di posizione del sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, non lascia indifferente il Movimento 5 Stelle. Oggetto sono le dimissioni del CdA del Ruzzo, che sabato sceglierà in assemblea dei sindaci il proprio destino.
“Il segretario provinciale del Pd Gabriele Minosse fa la voce grossa con Gianguido D’Alberto solamente perché quest’ultimo vorrebbe scegliere il prossimo consiglio di amministrazione della Ruzzo Reti non tramite la solita spartizione di poltrone clientelare ma con una selezione pubblica e trasparente – dicono i consiglieri comunali Cristiano Rocchetti e Pina Ciammariconi – L’aggettivo che gli viene attribuito è quello del grillino come se volere un rinnovamento con persone competenti sia un insulto. Sono anni, infatti che la Ruzzo Reti è stata usata come il campo dove coltivare le clientele elettorali, una storia di assunzioni scriteriate al solo scopo di avere ritorni elettorali senza alcuna preoccupazione per l’enorme debito che, nel frattempo, per questo modo di agire, si è accumulato”.
E ancora: “Minosse, invece, vuole ancora percorrere questa vecchia strada, indulgere ancora a logiche spartitorie sotto il controllo dei partiti mentre sarebbe ormai ora ( ma lo è già da molto tempo) di mandare un segnale di totale discontinuità col passato e consegnare la Ruzzo in mano a persone indipendenti e competenti nella più totale trasparenza con un bando di evidenza pubblica. Questa è la nostra ferma opinione perché sì noi siamo grillini, gli originali, cioè quelli che pretendono di condurre la politica con buon senso. Buon senso totalmente assente nelle intenzioni di Minosse: i suoi atteggiamenti e le sue sparate hanno portato all’estinzione il PD teramano”.
E concludono: “A tutto questo noi diciamo basta e chiediamo al sindaco D’Alberto di procedere immediatamente con una selezione pubblica e trasparente per la scelta del prossimo consiglio di amministrazione della Ruzzo Reti. Chiediamo, inoltre, al Sindaco ed almeno al gruppo consiliare di Teramo 3.0 una forte presa di posizione contro le assurdità proferite da Minosse”.