In attesa dell’assemblea di sabato prossimo, nella quale si avranno le idee più chiare sulla prossima governance della Ruzzo Reti, il sindaco Gianguido D’Alberto ed i gruppi consiliari di maggioranza fissano alcuni paletti.
“E’ evidente come la Ruzzo Reti SPA attraversi un momento di grande difficoltà, aggravato ulteriormente proprio dalla crisi della compagine societaria – dicono in una nota – Lo stato delle cose è tale che i soci dell’azienda, a cominciare dai sindaci interessati, hanno il dovere di trovarsi concordi su una linea d’azione che individui e privilegi una gestione efficace, efficiente e credibile, basata su chiarezza e trasparenza. Proprio per la sua natura, la Ruzzo Reti è stata nel passato non di rado luogo di confluenza di aspetti che possono essere ricondotti al binomio interessi-valori. Le rendite di posizione che hanno influenzato la gestione della società, spesso si sono contrapposte ad una visione alta della sua vocazione fondante intimamente legata al bene primario e valoriale dell’acqua. Abbiamo così assistito al cozzare di finalità non convergenti che finivano per contraddire o mettere in secondo piano le finalità generali e pubbliche dell’ente. E’ giunto il momento di esplicitare e chiarire posizioni e scelte”.
E ancora: “Crediamo che la prima condizione perché si possa intervenire con efficacia, sia quella di dare un segnale di cambiamento e soprattutto conferire autonomia di scelta e di gestione ad una nuova governance, svincolandola dai lacci di natura politica che fino ad oggi ne hanno condizionato l’azione. La nuova guida dell’azienda deve passare in mani caratterizzate da competenza, indipendenza, capacità. Dal nostro punto di vista, è necessaria una nuova e innovativa direzione amministrativa, capace di invertire la rotta e assicurare una gestione positiva di quella che, ricordiamo, è una delle aziende più importanti del territorio, la quale tra l’altro ha il compito di tutelare e garantire la distribuzione e l’utilizzo di un bene primario per tutti i cittadini, quale è appunto l’acqua. Per far sì che tutto questo diventi possibile, bisogna intervenire sulle modalità di governo della società, favorendo l’inserimento di nuovi sistemi gestionali e nuove figure professionali capaci di assolvere al compito assegnato in questo momento particolarmente delicato per la società”.
E concludono: “Con le dimissioni dell’attuale CdA, che ringraziamo per l’attività svolta, prendiamo atto della chiusura di un ciclo. Sarebbe per noi intollerabile e ingiustificabile alla luce del messaggio che la nostra elezione ha incarnato, scendere a compromessi con accordi che sanno molto di “politichese” e manuale Cencelli e poco di una reale volontà di affrontare con fermezza le problematiche e le sfide presenti e future di un ente fondamentale come è il Ruzzo (il rifermento è ad ipotesi con Alessia Cognitti presidente, con Forlini e Grotta consiglieri; ndg) Piuttosto questo è il momento di scelte e messaggi dirompenti: ci facciamo promotori di un avviso pubblico selettivo, per garantire la massima trasparenza e imparzialità nel reperire la migliore competenza”.