Elezioni Teramo, sui “giovani” si alzano i toni tra candidati

“Caro candidato Antonetti i giovani meritano rispetto, meritano attenzione, meritano ascolto, meritano voce, meritano protagonismo. Quanto avvenuto al Ccneteatro appartiene ad un triste passato nel quale un finto giovanilismo di facciata poi veniva sovvertito dal riproporsi dei soliti noti nei posti di governo. E del resto cosa ci si poteva aspettare da una coalizione che abusando di termini come cambiamento ha sostanzialmente presentato nei primi posti delle proprie liste personalità riconducibili ad esperienze politiche assai passate e superate, che sembravano scomparse dalla scena politica teramana”.

A dirlo il candidato consigliere ed assessore uscente, Andrea Core.

“Non è una critica a chi, con inesperienza politica, crede di essersi candidato con la speranza di un rinnovamento. Ma per verità di cronaca, vorrei ricordare coloro che in passato avevano fatto la stessa esperienza, salvo poi dopo al ballottaggio constatare come si era davanti ad una riproposizione del consiglio uscente, almeno nella componente di centrodestra. Ma vede, caro candidato, quel che lei probabilmente non sa, non avendo vissuto a pieno ed in prima linea la vita sociale della nostra comunità, è che negli ultimi anni la nostra generazione grazie all’attuale amministrazione ha trovato spazi, ha trovato ascolto, ha trovato voce e protagonismo. Siamo usciti da un triste grigiore, che assomigliava a rassegnazione. Ci siamo messi in gioco ed ora stiamo costruendo la Teramo del domani. Una Teramo diversa da quella che 5 anni fa avevano lasciano quelli che a ben vedere potrebbero sembrare come i capi bastone che ritornano, i burattinai di uno schema superato ed archiviato 5 anni fa, i leader che preferisco non metterci direttamente la faccia ma tessere nell’ombra una tela bucata della quale nella tornata precedente rimase vittima Giandonato Morra”.

Alle parole di Andrea Core, hanno risposto i giovani candidati di Carlo Antonetti: ” Che la nostra scelta di candidarci, ovvero di partecipare alla vita pubblica e fare politica potesse risultare scomoda per qualcuno, ce lo immaginavamo. Che quel fastidio però ci venisse manifestato da un giovane assessore alla cultura del Comune di Teramo, Andrea Core, è per noi motivo di stupore, da una parte, ma anche di soddisfazione dall’altra, perché una reazione così volgarmente offensiva ci conferma solo quanto la nostra scelta, quella di candidaci nella coalizione di Antonetti, sia giusta. Su quel palco ci siamo saliti con la fierezza di poter dire “Ci siamo e vogliamo dire la nostra.” Lo abbiamo spiegato, ma forse a lei è arrivata all’orecchio una storia diversa, oppure è proprio la nostra presenza ad avergli dato fastidio, tanto da spingerla a dedicarci qualche ora del suo prezioso tempo, dall’alto della sua immagine ideologica di “comunista col rolex”. Nel suo comunicato, Lei scrive che i giovani meritano rispetto, però poi Lei, che è un giovane come noi, è il
primo che non ci rispetta e ci insulta, considerandoci alla stregua di vuoti soprammobili umani esposti solo come parte della scenografia. E invece non è così, perché noi vogliamo essere solo quello che ci sentiamo: co-protagonisti veri della nostra città”.

 

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