Mentre Gianguido D’Alberto ha ricevuto ieri l’appoggio di Alleanza Civica per Teramo (Berardo Rabbuffo – lista Libera Teramo; Valdo Di Bonaventura – lista Teramo Vive; Maria Cristina Marroni-lista Teramo 3.0; Vincenzo Cipolletti-lista Rialzati Teramo; Nino Pace- lista Socialisti per il lavoro) oltre ai 70 nomi che già appoggiavano l’ex capogruppo del Pd in consiglio comunale, proprio in seno al Partito Democratico sono ancora in corsa grandi manovre per delineare il prossimo candidato sindaco al comune di Teramo.
Giovanni Cavallari, anche lui ex Pd, ha risposto “no, grazie” alla volontà di Renzo Di Sabatino, emissario dem, di valutare una sua candidatura alla poltrona di primo cittadino. D’Alberto non lo ha ancora palesemente fatto (e ieri Di Sabatino era presente nella sala Polifunzionale per assistere al convegno delle civiche), ma tra coloro che lo seguono non pare emergere la volontà di un riavvicinamento all’ex partito.
In sostanza nelle prossime ore il Partito Democratico potrebbe ritrovarsi con due no sul groppone e sarebbe costretto di conseguenza a scegliere un proprio candidato sindaco, come già sottolineato nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Teramo. C’è chi dice che potrebbe essere Renzo Di Sabatino (anche se sulla sua figura non c’è compattezza), ma sottovoce circola un altro nome. E’ quello del Rettore uscente Luciano D’Amico. già sollecitato in proposito nei mesi scorsi ma la cui figura poi è finita un po’ (almeno in apparenza) nel dimenticatoio. Negli ambienti di centrosinistra si fa il suo nome come uomo che potrebbe cambiare le carte in tavola nella corsa alla poltrona di primo cittadino, soprattutto per quanto fatto come Magnifico Rettore. Al proposito un paio di mesi fa proprio la nostra redazione aveva posto domanda diretta al Rettore, che si era trincerato ridendo dietro un “Ho già dato”. Ma tutto potrebbe cambiare. Anche alla luce di quello che potrebbe essere, Luciano D’Amico (assistito proprio da Renzo Di Sabatino) è stato citato direttamente a giudizio su propria richiesta nel processo che lo vede imputato per il doppio incarico alla Tua ed in Ateneo e per dei tablet regalati all’entourage di Ficarra e Picone. Un processo rapido (anche per Mauro Mattioli e Stefano Traini, rispettivamente direttore Izs e preside Scienze della Comunicazione), saltando l’udienza preliminare per arrivare a giudizio in tempi stretti.
Anche perché, paradossalmente, il centrodestra che fino a poco tempo fa si sgretolava dando il via libera all’arrivo del commissario, sta trovando maggiore compattezza e coesione attorno alla figura di Giandonato Morra. Manca ancora qualche tassello non di poco conto (Futuro In e Lega), ma il centrodestra sembra attualmente un passo avanti per quanto riguarda le decisioni in vista delle prossime amministrative (c’è già Alberto Covelli, candidato sindaco ed espressione di alcune civiche).
Teramo, infine, potrebbe essere chiamata al voto o il 3 giugno o il 10 giugno. Sembrano queste le due date in ballottaggio per le prossime amministrative.