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Sant’Omero, lettera della Cgil sull’ospedale. Fratelli d’Italia: la realtà è ben diversa

Sant’Omero. “Quella che descrive la Cgil, relativamente all’ospedale di Sant’Omero, è una realtà che non esiste”.

 

La lettera aperta del sindacato, relativamente a quella che è la situazione del Val Vibrata (con ringraziamenti alla giunta regionale uscente), delle polemiche in vallata le ha create. Anche e soprattutto in relazione a quello che è il periodo elettorale.

 

“Un bieco tentativo di modificare lo status quo dell’ospedale Val Vibrata”, si legge in una nota del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia, “descrivendo una realtà che non solo non esiste ma non ne rappresenta nemmeno una decima parte.

In realtà, alla fine della lettera lo stesso esponente della Cgil sembra rinsavire ed elenca le carenze di personale medico, OSS ed “attrezzature ancora da integrare per poi smentire ancora sé stesso auspicando che “si continui il lavoro svolto fino ad oggi”, un lavoro tanto certosino che ha prodotto le carenze citate poco fa.

Un pessimo modo per invitare al voto per le prossime elezioni regionali, un pessimo tentativo di aiutare l’attività dell’assessore Pepe, candidato alle prossime elezioni.

Fratelli d’Italia vive da vicino le problematiche dell’ospedale e ascolta periodicamente la voce di chi ci lavora ma non rappresenta né sigle di partito né sindacali legate ai partiti.

In questo momento hanno acquistato per il nosocomio vibratiano una tac a 64 strati, giusto per capire ad Ancona ne hanno acquistata una a 1600 strati. La differenza è che i pazienti che ne usufruiscono con quella a 64 strati recepiscono una maggiore quantità di radiazioni.

Per quanto riguarda l’ammodernamento dell’ospedale, a parte gli studi della direzione sanitaria, c’è poco altro.

La sala operatoria manca della sala risveglio e per questo i malati vengono “parcheggiati” nell’atrio.

Il parto indolore non è stato mai attivato e ad oggi non risulta operativo.

La creazione in via sperimentale di una unità per acuti, proposta dai dottori Di Saverio e Muccicone, non è stata mai attivata.

Il mantenimento del day ospital oncologico è possibile solo grazie al grande lavoro della dott.ssa Fabbri che si sdoppia tra Sant’Omero e Giulianova. Nel ringraziare il grande lavoro della dottoressa non possiamo però non sottolineare come Sant’Omero abbia perso la sua autonomia nella gestione del day ospital oncologico.

La chirurgia, nonostante i suoi oltre mille interventi, è stata ridimensionata nel personale medico, le sale operatorie sono state per mesi senza apparecchi di anestesia funzionanti.

Per non parlare, infine, della gestione dei concorsi primariali e i ricorsi alla magistratura e i 100milioni di mobilità passiva di cui 10milioni solo ambulatoriali verso la Regione Marche.

Noi non ringraziamo nessuno perché allo stato attuale il silenzio di chi ha governato fino ad oggi sarebbe stato più dignitoso e rispettoso verso un territorio e la sua gente”.