E’ una storia che si ripete da troppo tempo: la sortita del consigliere Pepe sulla casa di riposo di Sant’Omero è solo l’ultima della serie. Hanno avuto per anni la responsabilità di guidare la ricostruzione dopo gli eventi sismici del 2016 e 2017, lasciandoci in eredità Commissari incapaci, uffici bloccati e impantanati dalla burocrazia, la Regione Abruzzo sottovalutata nella proporzione del danno e quindi dotata di risorse insufficienti per organizzare i propri uffici.
Dall’arrivo del presidente Marsilio si è vista subito un’altra musica: uffici rafforzati, indirizzi chiari e una voce autorevole a Roma che ho ottenuto (prima ancora che venisse nominato Legnini) importanti risorse aggiuntive e un riequilibrio che si è andato completando con l’attuale Commissario. Commissario con il quale il presidente Marsilio ha sempre avuto un rapporto di leale collaborazione istituzionale e di confronto costruttivo, nonostante si trattasse del suo principale avversario politico alle elezioni regionali. Fa rabbia, al contrario, vedere il suo partito trasformare Legnini in un leader politico da usare come clava contro il centrodestra in ogni occasione e quasi sempre a sproposito. Come anche in questo caso. Marsilio visitò la casa di riposo insieme all’allora assessore Fioretti alla fine della primavera 2019. T
Trovò un edificio in rovina, e sarebbe sin troppo facile adesso ricordare chi è che nei cinque anni precedenti avesse governato la regione Abruzzo, il Comune di Sant’Omero, l’Asl e l’ASP lasciando che questo edificio diventasse inagibile, senza che nessuno muovesse un dito. Gli anziani lì presenti erano ospitati in questo edificio a rischio della loro vita, con pericolo imminente di crolli se non di collasso dell’intera struttura. La ASP ha dovuto trasferire gli ospiti per tutelarne la sicurezza. Il Comune non è stato in grado di offrire altro che un asilo scomodo e inadeguato a ospitarli, soprattutto in tempi di pandemia. Gli ospiti sono tuttora assistiti in una struttura distante pochi chilometri, con disagi ridotti al minimo. Nel frattempo, mentre Pepe strillava e scriveva i suoi inutili comunicati, Marsilio ha lavorato in silenzio, ha riunito gli uffici della ricostruzione, della Asl e dell’ASP che hanno tirato fuori, dai cassetti dove erano sepolte, le carte necessarie a completare l’istruttoria per rientrare nei requisiti per attingere alle risorse della ricostruzione pubblica. Completata l’istruttoria, Marsilio ha atteso pazientemente alcuni mesi che il commissario Legnini distribuisse tra le quattro regioni interessate i fondi che la Camera dei Deputati aveva destinato alla ricostruzione post sisma.
Una tipologia di fondi che consente alle Regioni di finanziare interventi senza particolari vincoli che non siano quelli della ovvia correlazione tra l’evento sismico e il danno. E’ Marsilio ad aver voluto inserire la casa di riposo di Sant’Omero in questo blocco di opere pubbliche. Potendo legittimamente fare altre scelte, Marsilio ha voluto fortemente che una quota consistente di quei fondi servisse al completo recupero della struttura. Un mezzo miracolo, anche perché sino ad allora nessuno aveva attivato alcuna procedura per reperire le risorse necessarie. D’altronde le rispettive competenze sono queste, se ne faccia una ragione Pepe: le proposte di quali beni inserire negli elenchi della ricostruzione partono dal territorio, non dal Commissario. E’ la Regione ad aver stilato l’elenco, è la Regione che lo ha sottoposto all’approvazione del comitato istituzionale (ottenendo il parere favorevole all’unanimità di tutti i comuni e di tutti i soggetti presenti), è la Regione ad averlo trasmesso al Commissario per l’approvazione in cabina di regia. Il compito del Commissario è quello di recepire questi elenchi, verificare l’ammissibilità, la compatibilità e la congruità delle spese e, una volta ottenuta l’intesa delle quattro Regioni, procedere ad emettere l’ordinanza e ad apporvi la firma. Non è il Commissario a scegliere quali opere finanziare; piaccia o non piaccia al Partito Democratico, è il presidente Marsilio (insieme ai comuni e alla Provincia) ad avere la responsabilità di scegliere gli interventi da proporre a finanziamento. Il compito del Commissario è di rendere disponibili e distribuire equamente le risorse, indicare le tipologie di interventi ammissibili, non è certo quello di scegliere un intervento piuttosto che un altro.
Il tentativo di Pepe di raccontare la storiella, secondo la quale Marsilio chiude la casa di riposo e caccia agli anziani, mentre poi arriva il bravo e democratico Legnini a riaprirla e salvare i poveri ospiti, è una volgare mistificazione della realtà e nello stesso tempo una stupida e inaccettabile strumentalizzazione del ruolo del commissario Legnini. Nel fare questo, il Partito Democratico denuncia tutti i propri limiti di cultura politica e istituzionale, trasformando un commissario di governo (che è un soggetto super partes e deve rimanere imparziale rispetto alla lotta politica) in un soggetto di parte da scagliare contro le istituzioni che dovrebbe coordinare e coadiuvare. È una situazione che non siamo disposti a tollerare ulteriormente”. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis.