Sant’Egidio alla Vibrata. Si infiamma la polemica politica a Sant’Egidio alla Vibrata dopo la decisione dell’esecutivo di aumentare l’addizionale Irpef al massimo consentito dalla legge: ossia dallo 0,5 allo 0,8.
Il provvedimento di natura finanziaria è stato ratificato nel corso dell’ultime seduta del consiglio comunale, assise durante la quale è stato anche approvato il bilancio di previsione.
“In un momento così particolare, non condividiamo nella maniera più assoluta la scelta del primo cittadino Elicio Romandini e della maggioranza di mettere le mani nelle tasche dei santegidiesi. Questo provvedimento colpisce in modo particolare i pensionati che fanno fatica ad arrivare a fine mese”. E’ lapidario il commento di Alessandro Forlini, capogruppo consiliare di Centrodestra per Sant’Egidio ed ex assessore alle finanze.
“Il sindaco Romandini”, prosegue Forlini, “non avendo mai gestito in prima persona un Ente, non si rende conto di cosa stia facendo. Il Comune non è un’azienda, e i cittadini non sono suoi dipendenti.
La mancanza di un programma amministrativo rischia di aggravare una situazione già difficile nonostante in campagna elettorale il primo cittadino si sia presentato come il salvatore ed il risolutore di ogni problema.
Dopo essersi vantato di aver demolito la casa di un privato, il secondo provvedimento, a più di un anno dal suo insediamento”, prosegue in maniera sarcastica, “è stato aumentare le tasse, cosa che non avveniva dal 2004, che chiunque sarebbe stato in grado di fare”.
L’aumento dell’aliquota relativa all’addizionale Irpef porterà nelle casse comunali, 235mila euro in più ogni anno.
“Soldi presi direttamente nelle tasche dei dipendenti privati, pubblici e pensionati santegidiesi. Una giunta immobile, estemporanea, senza alcuna progettualità che rischia davvero di ingessare il paese. Eppure durante la campagna elettorale le promesse erano state ben altre”.