Roseto. “Dopo il mio appello in consiglio comunale e sulla stampa, finalmente il Sindaco ieri ha annunciato la concessione di riduzioni e agevolazioni tari, peccato, che la delibera sottoposta all’attenzione dei consiglieri operi un maldestro tentativo di concedere agevolazioni che tali non sono perché si tratta di riduzioni dovute in base alla delibera dell’Autorità preposta (ARERA) n. 158/2020; di qui la necessità di presentare un emendamento che sarà discusso per l’approvazione nel consiglio del 30.12.2020”.
Esordisce così la consigliera Rosaria Ciancaione, spiegando che “la cosa che più colpisce della delibera annunciata in pompa magna sulla stampa dal Sindaco è che per ottenere un semplice diritto tutte le attività interessate dovrebbero fare una domanda entro il 31.1.2021 quando nel cosidetto ‘fondone’ ci sono già 586 mila euro incassati dal Comune per la perdita del gettito in ragione della chiusura di ben individuate attività durante l’emergenza e delle difficoltà delle famiglie. Forse la maggioranza spera che non arrivino le domande e che la somma incassata possa essere spesa per altro? D’altronde, prevedere una domanda su casi puntuali già definiti dalla delibera ARERA non trova altra spiegazione e purtroppo, ancora una volta c’è da constatare che le vere facoltà esercitabili dall’amministrazione non vengono affatto prese in considerazione”.
“Con l’emendamento presentato – aggiunge – si cerca di rimediare a questa stortura al fine di approvare le riduzioni Tari del 25%, da applicare direttamente e prevedendo di concedere, a domanda, un’agevolazione per le utenze domestiche relative a famiglie economicamente svantaggiate (tariffa leggera) con azzeramento della quota variabile della tariffa tari 2020”.
“Insomma”, conclude la consigliera, “con l’emendamento si cerca di restituire al cittadino un diritto in luogo di false concessioni e si cerca di dare una mano alle famiglie più in difficoltà concedendo, in questo caso, nell’esercizio di una facoltà, un’agevolazione per quelle più svantaggiate. Sono convinta che alla luce dell’emendamento domani tutto il consiglio saprà distinguere tra diritti e facoltà, garantendoli da una parte ed esercitandole concretamente dall’altra”