Roseto. I consiglieri Mario Nugnes e Angelo Marcone annunciano la presentazione di un ricorso alla Regione e alla Provincia per chiedere l’annullamento delle delibere del Consiglio Comunale riguardanti i criteri per le modifiche di destinazione d’uso degli immobili, varate nei mesi scorsi dalla giunta Di Girolamo.
“Le eccezioni e i dubbi sulla legittimità da me sollevati in Consiglio non hanno trovato ascolto da parte del Sindaco e della sua maggioranza e ciò ci ha costretto a presentare il ricorso – dichiara Nugnes – Le delibere approvate, infatti, recepiscono in maniera errata una legge regionale che prevede che tutti i cambi di destinazione d’uso vengano approvati dal Consiglio Comunale mentre la giunta ha deliberato l’esatto contrario”.
A suo tempo i consiglieri comunali di Casa Civica lamentarono anche il modo di fare della giunta Di Girolamo che trattava temi fondamentali per lo sviluppo della città senza adeguato ascolto delle posizioni delle opposizioni. Ciò ha spinto i due consiglieri di Casa Civica a richiedere l’annullamento delle delibere comunali n. 40 del 14/06/2017 e n. 98 del 22/11/2017.
Sottolineano i due consiglieri di Casa Civica: “Non si possono stravolgere i piani regolatori vigenti, alterando l’assetto urbanistico del territorio, senza un adeguato studio da effettuarsi con una variante urbanistica”.
In alcuni casi si dovevano prevedere, oltre alle aree destinate alla viabilità e al parcheggio, anche quelle destinate a verde attrezzato e servizi. L’Amministrazione Comunale, invece di attuare tali previsioni di piano con l’effettiva realizzazione di viabilità, parcheggi, verde attrezzato e servizi, consentirebbe il mutamento di destinazione a residenziale aumentandolo dal 50% al 100%, con ulteriore aggravio della vivibilità.
Ma, in altri casi, vi è di più: verrebbe data la possibilità di trasformare tutto in residenziale, anche qui senza una specifica variante del Piano Regolatore e senza una minima valutazione dell’incidenza dei carichi urbanistici.
“Le disposizioni legislative sono state ignorate dall’Amministrazione Comunale, sono carenti le valutazioni e le ragioni di carattere urbanistico ed edilizio a sostegno delle scelte urbanistiche effettuate, e tutto ciò può rendere illegittimi i provvedimenti adottati”, concludono Nugnes e Marcone.