“Tutti si aspettavano una restituzione delle maggiori somme prelevate nella tasca dei cittadini con la tari 2018 dopo la nota sentenza del TAR e invece le attività produttive subiranno addirittura un aumento di oltre il 5% per l’anno 2019 e non ci sarà alcuna restituzione delle maggiori somme pagate per l’anno 2018 neppure per le famiglie”.
D’altronde l’amministrazione comunale ha calcolato la restituzione per soli 30 mila non ottemperando a una precisa sentenza del tar, sicchè per il 2018 gli oltre 400 mila euro pagati in più dagli utenti rosetani, pari mediamente al 7% per costi non dovuti sul servizio dei rifiuti, rimangono nelle casse comunali e anche per il 2019 la bolletta della TARI sarà caricata di circa 100 mila euro di costi non affatto dovuti.
“Messe da parte le quote inesigibili”, interviene Paola Aloisi del gruppo, “confuse con quote che inesigibili non sono, sistemati i costi fissi e i costi variabili, adesso la Tari è caricata dei costi riferiti alle agevolazioni per famiglie numerose, pensionati, disabili, che la legge e il regolamento pongono a carico del bilancio e non della tassa rifiuti. Ancora somme per quote inesigibili certificate per la TARSU 2013 che aveva un regime di prelievo non legato alla copertura totale dei costi come la tari, insomma, una violazione continua di norme a discapito di famiglie e attività produttive”.
“Non mi si venga a dire che le famiglie pagheranno meno tari del 2018”, riprende la capogruppo, “perché devono pagare molto meno ancora sulla base della sentenza del TAR e applicando la legge e il regolamento in modo corretto. I proclami della maggioranza non sono accettabili, il diritto non deve essere confuso con una concessione e il mio voto contrario sulla delibera lo attesta”
“Su questa ulteriore ingiustizia tributaria, aggiunge Ercole Andrietti dello stesso gruppo, faremo battaglia con tutti i mezzi che le leggi ci mette a disposizione per ristabilire il diritto della gente a pagare solo ciò che è dovuto”.
L’amministrazione fa ancora in tempo a ritornare sui propri passi rimodulando le tariffe 2019 e tornando in consiglio per il corretto ricalcolo della tassa rifiuti 2018 con la restituzione di circa il 7% prelevato in più dalle tasche di tutti noi. “Non farlo”, conclude Ciancaione, “sarebbe un’ulteriore dimostrazione di scarsa attenzione verso i problemi dei cittadini, che per avere un diritto sacrosanto sono costretti a chiederlo ai tribunali”.