Roseto. Giovedì scorso il Consiglio comunale di Roseto ha approvato il bilancio di previsione per il 2019.
Il documento contabile per l’anno in corso soddisfa il Partito Democratico perchè contiene “provvedimenti da tempo attesi dalla città: l’eliminazione della tassa sui passi carrabili; la riduzione della TARI, che, dopo l’aumento del 2017 e la parziale riduzione del 2018, è stata ulteriormente ridotta di oltre 400.000 Euro, riportando la tariffa sostanzialmente ai valori del 2016; conferma di tutte le tariffe dei servizi a richiesta (assistenza domiciliare anziani, assistenza infanzia, refezione scolastica, trasporto scolastico, ticket palestre e impianti sportivi), per i quali gli utenti partecipano al costo solo per il 26% del totale, restando il 74% a carico del bilancio comunale che ha destinato un milione ed ottocentomila Euro a copertura della spesa. Con il bilancio è stata instituita anche la tassa di soggiorno, concordando le modalità e le tariffe con gli operatori turistici, creando quindi un fondo destinato alla promozione turistica ed alla manutenzione del territorio, che grava non sui cittadini ma sui turisti che, come ormai in ogni altra località balneare, contribuiranno con un modesto obolo alla gestione del territorio”.
Il parrito di Zingaretti ricorda anche che è stato “certificato dai Dirigenti e dai Revisori dei Conti l’azzeramento dell’anticipazione di cassa, che questa Amministrazione ha trovato, all’esordio a quasi cinque milioni di Euro e che oggi viene regolarmente riportato a zero entro il 31 dicembre di ogni anno, evitando l’interesse del 5% dovuto alla banca che fornisce il servizio di tesoreria. Il bilancio 2019 ha inoltre ridotto il disavanzo di amministrazione da 7 milioni a 5.8 milioni e costituito un fondo contenziosi di 1,7 milioni di Euro, per rispondere a possibili emergenze di ipotetici debiti fuori bilancio, che dovessero crearsi nelle prossime annualità”.
Un altro aspetto che i democratici è il fondo per le assunzione di personale in Comune per sostituire gli ultimi pensionamenti, che sono stati anche oltre il previsto per il provvedimento ‘quota 100’.
“Ad uso e consumo – precisano i democratici – dei soli rappresentanti dell’opposizione, che sono continuamente occupati a costruire e distruggere nuove alleanze e che dimostrano una scarsissima attenzione a ciò che viene fatto e detto nel Consiglio Comunale, ci corre l’obbligo di spiegare che, nella seduta di bilancio 2019, l’Amministrazione ha fatto anche quello che qualcuno ha definito bagno di umiltà: ha riconosciuto l’errore di aumentare la tariffa sulla pubblicità in un momento obiettivamente difficile per gli operatori economici ed ha preso l’impegno solenne di revocare l’aumento. Per questioni procedurali, che sono difficili da spiegare ma facili da capire, l’aumento della tariffa sulla pubblicità, che è stata costituita in sede di Giunta e che comporta l’obbligo di approvazione in sede di bilancio, deve essere necessariamente approvata in Consiglio, e soltanto dopo l’approvazione del bilancio, la Giunta può sospendere gli effetti e ritirare la delibera”, conclude il PD