Roseto, ancora polemiche sul bilancio. PD: ‘nessuno spreco’

Roseto. Il Gruppo consiliare del Partito Democratico rosetano difende il bilancio appena approvato, rispedendo al mittente tutte le accuse.

 

“Il consigliere comunale Pavone – spiegano i consiglieri democratici – fa finta di non saper fare i conti. Dichiara che l’assunzione di cinque dipendenti, per concorso nel prossimo triennio, siano uno spreco a fronte di oltre 30 pensionamenti. Nel triennio 2014/2016, 17 dipendenti del Comune di Roseto sono andati in pensione. Verosimilmente nei prossimi tre anni ne andranno in pensione almeno altrettanti (in totale oltre 30 persone con stipendi rapportati alla elevata anzianità). L’amministrazione comunale Di Girolamo ha previsto un piano di assunzioni, entro il 2020, di cinque dipendenti, un numero sicuramente insufficiente a coprire le uscite (con un rapporto di uno a sei). Pertanto, i 350.000 euro che sono stati previsti in bilancio per il prossimo triennio, per il rinnovo del personale dipendente, sono un netto risparmio rispetto alla spesa che attualmente il Comune deve sostenere per averne in carico oltre trenta”.

Un piano che prevederebbe un risparmio che sarebbe certificato dai revisori dei conti, che “hanno dato parere nettamente positivo al bilancio triennale appena approvato, e in particolare all’aspetto che riguarda la gestione del personale. Solo il consigliere comunale Ennio Pavone, notoriamente molto attivo nella sua azione di disinformazione, di critica sterile e nient’affatto costruttiva, può sostenere che si tratta di una spreco. Oltretutto, è appena il caso di ricordare che l’intero piano di assunzioni e le altre spese che nel frattempo si sono rese necessarie per l’ente, sono sempre condizionate alla cessione del terreno sul lungomare sud, che il Comune ha dovuto mettere in vendita per fare fronte al “disavanzo” di gestione che la passata amministrazione guidata (guarda caso dallo stesso Pavone) ha lasciato ai cittadini di Roseto come pesante eredità”, conclude il gruppo consiliare PD di Roseto.

Anche Casa Civica ha criticato il documento di programmazione economica approvato dalla maggioranza PD in consiglio comunale: “il Partito Democratico non ha approvato un documento per la programmazione, ma un vero e proprio libro dei sogni, durante l’ultimo consiglio comunale. L’amministrazione è pronta ad assumere due nuovi dirigenti, un nuovo comandante, tre nuovi vigili, un avvocato e un tecnico! E non finisce qua: si aggiungono infatti nuovi mutui per circa 840.000 euro oltre all’enorme spesa corrente aggiunta con le assunzioni. Insomma ora tutto va bene, forse”.

“In realtà la Tari diminuirà solo del 4%”, dichiara il consigliere Angelo Marcone. “Pur diminuendo la quota del fondo crediti di dubbia esigibilità, la stessa ha comunque inciso nuovamente sul piano finanziario complessivo, non scegliendo di fatto di andare incontro alle esigenze di cittadini e imprese, come proposto da noi e da tutte le opposizioni già un anno fa. Inoltre resta anche quest’anno la tassa sui passi carrabili, tassa definita odiosa da Di Girolamo in campagna elettorale. Ma oggi viene confermata dalla sua maggioranza”.

Il consigliere Mario Nugnes sottolinea che “questo 4% non viene ridotto a tutti in ugual misura. La riduzione sarà più consistente, come emerge dalle nuove tariffe approvate, per alcune attività, ma assolutamente non sufficiente. Invece sarà piccola per le famiglie e senza nessuna agevolazione per quelle numerose”.

Secondo Casa Civica quindi un “Documento Unico di Programmazione è incompleto. Alcune delle opere che sono state pianificate ed esposte durante il consiglio non sono inserite nel documento e, di fronte alle obiezioni su alcune voci, non c’è stata risposta”.

“La maggioranza non è riuscita a esprimere una pianificazione organica in questo DUP (e nel bilancio collegato) che, partendo dai bisogni reali e preminenti della città, mostri una visione chiara e precisa per la nostra Roseto” evidenzia Nugnes.

Risorse che potrebbero esserci: il mutuo che si può accendere grazie alla Cassa Depositi e Prestiti, gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno.

“Ma anche in questo caso ci sono grandi dubbi sul metodo e sul merito” aggiungono Marcone e Nugnes. “La tassa di soggiorno riguarda tutte le strutture ricettive, anche quelle delle frazioni. Perché ad avvantaggiarsene dovrebbe essere solo il lungomare centrale, anche se per interventi indubbiamente utili? I 250.000 euro per investimenti sono destinati solo al Lungomare Roma a discapito dei ben più vistosi problemi del lungomare nord e sud senza parlare delle frazioni”.

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