Ricostruzione, la lettera dei parlamentari M5S ai sindaci: ecco perché non c’eravamo

Se da un lato l’assenza dei parlamentari del M5S al tavolo istituzionale, andato in scena oggi in Provincia a Teramo, qualche malumore lo ha generato tra i sindaci del cratere, va detto che nei giorni scorsi gli stessi parlamentari avevano scritto una lettera.

 

Missiva inviata ai sindaci dopo aver appreso della convocazione, per spiegare la propria posizione.

 

 

ECCO LA LETTERA

 

 

 

“Lunedì 22 ottobre prossimo il Presidente Vicario Giovanni Lolli a nome della Giunta Regionale ha convocato tra gli altri, i sottoscritti parlamentari per una condivisione degli emendamenti da presentare al “decreto Genova”. La convocazione arriva in un clima di polemiche che hanno portato in più occasioni a una rottura dei toni istituzionali da parte dello stesso Presidente Vicario Lolli e della Giunta.  In particolare nei giorni scorsi le critiche sono culminate in maniera diretta verso l’attività legislativa dei parlamentari di maggioranza impegnati in Commissione nella discussione del decreto Genova.

 

 

 

Non ultime le dichiarazioni polemiche rilasciate dal Presidente Vicario Lolli riguardo l’emendamento secondo cui il nuovo Commissario alla ricostruzione potrà emanare le proprie ordinanze senza previa intesa con i Presidenti regionali, strumentalizzando l’intento di avviare un decisivo snellimento sia da un punto di vista burocratico che operativo, attraverso un maggiore dialogo con i sindaci e le comunità coinvolte nella ricostruzione.

 

 

 

Come parlamentari del territorio siamo sempre stati e saremo a disposizione ed a supporto di voi Sindaci, l’obiettivo rimane fare tutto il possibile per avviare finalmente una vera ricostruzione, dopo anni di ritardi che hanno responsabilità chiare e ben identificabili in chi fino ad oggi ha gestito il processo.

 

Per queste motivazioni abbiamo deciso di non partecipare all’incontro convocato dal Presidente Vicario Lolli, in quanto, alla luce di quanto avvenuto nelle scorse settimane, riteniamo non ci sia una reale volontà di collaborazione istituzionale basata su un processo di reciproco ascolto e condivisione. Di contro, constatiamo l’ennesimo tentativo di strumentalizzare una vicenda che noi intendiamo affrontare con un approccio costruttivo e con la massima serietà.”

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