La sicurezza delle case, ma anche dei luoghi dove si svolgono i servizi essenziali come le scuole, i ritrovi collettivi e la sanità, costituiscono la prima preoccupazione dei cittadini, che si sono organizzati in comitati ed associazioni perché intendono partecipare alle scelte che attengono questi temi.
La politica deve essere pronta a raccogliere queste richieste di partecipazione e compiere scelte non impulsive ma che tengano conto dei tanti interessi in gioco, perché la rigenerazione urbana è la priorità per riprendere il cammino verso la crescita e lo sviluppo”.
Ad affermarlo è stato Raffaele Falone, presidente Ance Teramo, che ha convocato venerdì 1 giugno nella sede dell’Associazione i candidati sindaci dei Comuni di Teramo, Montorio al Vomano e Civitella del Tronto.
Ai candidati è stato consegnato un documento programmatico redatto dall’Ance, in collaborazione con gli Ordini professionali degli Architetti, Ingegneri e Geometri, che fa il punto sulle azioni da mettere in agenda per accelerare la ricostruzione post sisma nella provincia di Teramo.
Il documento programmatico giunge al termine di una lunga serie di iniziative che l’Ance ha promosso insieme con gli Ordini professionali e le istituzioni della provincia di Teramo, come Università degli Studi e Fondazione Tercas, per programmare in modo condiviso il rilancio economico della provincia di Teramo.
Nelle premesse del documento che è stato presentato ai candidati sindaci si fa esplicito riferimento alla necessità di intervenire in modo oculato e organico, con una pianificazione e degli obiettivi di lungo periodo chiari, perché le scelte strategiche che saranno effettuate oggi condizioneranno lo sviluppo della città di Teramo e delle aree interne nei prossimi trent’anni.
Nel documento si parla di edilizia scolastica e della necessità di valutare gli effetti sociali in termini di creazione di nuove polarità urbane e micro economie qualora si scelga di realizzare i nuovi complessi fuori dal centro abitato; vengono inoltre affrontate le tematiche legate alla collocazione strategica di Teramo con il nuovo polo universitario che si collocherà all’interno dell’ex ospedale psichiatrico e la necessità di riqualificare i tanti contenitori edilizi in base ad un progetto di destinazione d’uso e sostenibilità.
Gli imprenditori hanno animato il dibattito chiedendo ai candidati impegni concreti e segnali di rinnovamento della pubblica amministrazione.
“Le imprese sono chiamate a continui aggiornamenti, al passo con le novità anche telematiche a cui sono soggette, ha osservato il Consigliere Giuseppe Cingoli, mentre gli amministratori ed il personale della pubblica amministrazione non sempre risultano formati ed aggiornati per svolgere al meglio le mansioni a cui sono preposti. Così come le aziende scelgono i propri collaboratori su specifiche competenze ed attitudini, prosegue Cingoli, gli amministratori devono fare scelte responsabili privilegiando le competenze ed assicurando formazione continua del personale”.
“I dirigenti ed i funzionari della pubblica amministrazione, secondo il Consigliere Luciano Cioci, sono chiamati ad assumersi le proprie responsabilità con senso di dovere nei confronti dei cittadini e delle imprese”.
“Come ci confermano i numeri della Cassa Edile, osserva il Presidente di Cassa e Scuola Edile Ezio Iervelli, a quasi due anni dal Sisma Centro Italia possiamo contare l’avvio di pochissimi cantieri. Occorre uno sforzo corale, implementando il personale preposto alla Ricostruzione anche nei comuni e non solo nell’Ufficio Speciale, affinchè le pratiche sisma presentate si traducano celermente in cantieri”.
“Occorre rivedere anche le misure agevolative concesse a favore delle imprese nei territori colpiti dal sima, ritiene il Vice Presidente Eddy Rastelli, la Zona Franca si è rivelata poco incisiva come sostegno alle imprese. Andrebbero introdotte misure che possano valorizzare il territorio e favorire l’attrazione di investimenti per rilanciare l’occupazione, conclude Rastelli, misure che andrebbero concertate con il tessuto produttivo degli stessi territori”.
“In buona sostanza, ha osservato Falone, sarà necessario elaborare una nuova vocazione della città di Teramo e delle aree interne e sostenere gli obiettivi programmati con un’azione amministrativa alta, che ridia visione e concretezza alle ambizioni di Teramo capoluogo e dell’intera provincia, con il concorso di tutti gli attori economici, sociali e culturali.
L’azione di sprone dell’Ance vuole caratterizzarsi anche in questa occasione come un momento di confronto elevato, e le proposte elaborate si vogliono caratterizzare ancora una volta come una road map per riportare Teramo e la sua provincia al centro del dibattito regionale. Noi siamo pronti ad incentivare anche azioni di Responsabilità sociale, per sostenere la ripresa di una parte della provincia di Teramo, tassello fondamentale per la crescita dell’intero Abruzzo”.