Provincia, Massimo Vagnoni: “ho perso le elezioni ma non la dignità

Martinsicuro. “Di solito, dopo le elezioni, tutti hanno vinto. Io no: ho perso queste elezioni. Ma non ho perso la dignità e, soprattutto, la coerenza delle mie azioni e la voglia di continuare ad impegnarmi, insieme a tanti amministratori che hanno condiviso con me questo percorso, per una politica che abbia l’autorevolezza di guidare i processi decisionali sulla base di logiche che vadano oltre le solite contrapposizioni che da troppo tempo condizionano la gestione politica di diversi partiti e movimenti”.

Ha atteso che si insediasse il nuovo Presidente della Provincia (con il primo consiglio), per augurare buon lavoro a Camillo D’Angelo e a tutti i consiglieri. Massimo Vagnoni, sindaco di Martinsicuro, che ha partecipato alla corsa per la presidenza affida le sue riflessioni ad una lunga nota. Nella quale non perde mai di vista il suo percorso e il suo obiettivo. Non lascia spazio a nessuna forma polemica, ma esprime concetti molto chiari su quelle che sono state le elezioni di secondo livello e di quello che sarà il percorso della Provincia, che non potrà prescindere da una collaborazione costante con i sindaci.

“Durante la campagna elettorale ci siamo contrapposti portando avanti le nostre rispettive idee per una Provincia di Teramo che deve essere protagonista e al centro delle politiche di sviluppo regionali, nazionali e comunitarie”, scrive Vagnoni.
“Mi sono candidato, pur consapevole delle difficoltà di una competizione elettorale di secondo livello, perchè penso che se si crede in un progetto, vale la pena portarlo avanti a prescindere da ogni valutazione di convenienza politica personale che avrebbe potuto indurmi anche a farmi da parte come più volte richiesto.

Ho quindi affrontato, insieme ad alcuni amici veri e disinteressati, che ringrazio di cuore, una campagna elettorale senza piani alternativi perché credo che chi fa politica debba avere anche il coraggio di prendere posizioni coerenti con i propri ideali e portarle avanti fino in fondo anche al costo di contrapporsi alla propria parte politica.
Perché la politica non può essere ridotta solo ad una inutile prova di forza tra partiti della stessa coalizione o tra i diversi schieramenti; la politica non può farsi guidare solo da logiche opportunistiche che ti fanno stare da una parte o dall’altra non perchè credi in quel progetto ma solo perché ti conviene o perché devi fare un dispetto a qualcuno.
Se ogni occasione è buona per cercare accordi fondati su una mera divisione di posizioni e potere allora la politica non serve alla comunità, ma solo a chi la fa.

Le contrapposizioni, le strategie ed i trasformismi che hanno caratterizzato la campagna elettorale per l’elezione del Presidente della Provincia hanno dato, a mio avviso, un’immagine non edificante della classe politica teramana.
Credo che la politica sia qualcosa di più nobile e la mia candidatura nasce ed è stata portata avanti proprio per rimarcare una differenza di metodo sulla gestione dei processi decisionali della cosa pubblica che deve assolutamente cambiare”.

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