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Pineto, Monticelli contro Da Fiume: “gravi esternazioni sulle questioni urbanistiche del Mercatone Uno”

Pineto. “Abbiamo letto sconcertati le dichiarazioni pubbliche dell’Assessore M5S di Pineto Filippo Da Fiume, il quale si è ingerito indebitamente in deleghe attribuite ad altri colleghi di Giunta sulle questioni urbanistiche concernenti l’area dell’ex Mercatone Uno”.

A dirlo il renziano, già sindaco di Pineto, Luciano Monticelli.

“A tale proposito, Da Fiume asserisce che “Occorre variare la destinazione urbanistica dell’area dove insiste l’ex Mercatone Uno di Scerne di Pineto per un piano di rilancio turistico e residenziale della zona”, e viene riferito giornalisticamente che il Comune di Pineto miri “a rivalutare le vecchie aree commerciali dismesse che al momento sono sotto gli occhi di investitori che potrebbero acquistarle all’asta fallimentare in corso”.
Non v’è chi non veda come tali affermazioni siano di particolare gravità per una serie di ragioni, prima fra le quali l’indebita ingerenza in una procedura fallimentare in corso”.

“Infatti”, prosegue Monticelli, “l’asta per la vendita dell’ex complesso commerciale di Scerne è stata fissata per il prossimo 30 giugno, ed è evidente come, sia i curatori fallimentari e sia gli aspiranti acquirenti siano soggetti privati che non debbono in alcun modo essere avvantaggiati o svantaggiati da informazioni politiche che non hanno alcun fondamento negli atti formali del Consiglio comunale”.

“In secondo luogo, sembrerebbe che il medesimo assessore sia dipendente di una società privata la quale risulterebbe essere stata fornitrice dell’ex Mercatone Uno e quindi, in via ipotetica, risultare ad oggi nella massa dei creditori fallimentari, i quali hanno certamente interesse a liquidare al maggior prezzo possibile i cespiti immobiliari della società fallita. Se così fosse, l’Assessore starebbe sfruttando indebitamente il proprio ruolo pubblico per agevolare i potenziali acquirenti, ventilando agli stessi la possibilità che l’area oggi a destinazione commerciale possa mutare titolo e divenire nel PRG un’area turistica e residenziale”.

“In terzo luogo”, aggiunge Monticelli a nome anche del gruppo di Italia Viva, “un amministratore prudente e lungimirante dovrebbe spiegare dove andrebbe ricollocata l’area commerciale che si andrebbe a dismettere, a meno che non si abbia in mente di cancellare ogni vocazione commerciale dall’intero territorio comunale. In quarto luogo, non appare serio sotto nessun profilo lanciare affermazioni che – nel momento in cui divengono pubbliche – possono comunque inficiare la libera determinazione dei soggetti privati che hanno parte o interesse alla partecipazione all’asta”.

“Inoltre, non si può sottacere l’esistenza di formali deliberazioni comunali che poco tempo fa hanno vincolato fino al 2025 la destinazione commerciale dell’area in parola, proprio al benemerito scopo di salvaguardare i posti di lavoro che le società commerciali avrebbero dovuto garantire in loco, con grande utilità per la ricchezza dell’intero Comune”.

E ancora: “Da Fiume è molto esplicito sul tema, tanto da dichiarare di poter “mettere mano al piano regolatore per dare una connotazione residenziale e turistica a tutta l’area commerciale. Si tratta spazi che hanno una collocazione molto appetibile, sorgono sulla statale adriatica e sono adatti per utilizzi legati all’accoglienza turistica. Mi rendo conto che non sia un’operazione immediata e semplice, ma attraverso la previsione di una maggiore volumetria degli spazi e la possibilità di permute per i privati proprietari dei terreni limitrofi, l’obiettivo potrebbe essere centrato”.
Riteniamo che la gravità di tali esternazioni (non ci risulta nemmeno condivise con il resto della maggioranza) sia tale da giustificare una revoca delle deleghe di Giunta, o quantomeno l’assegnazione della delega all’urbanistica che è in capo ad altro Assessore”.