Pineto, ciclabile in centro: Sindaco rigetta petizione dell’opposizione. Di Pietrantonio: “Siamo alla follia”

“Apprendiamo con notevole sconcerto il contenuto della nota indirizzata al consigliere Luca Di Pietrantonio, con cui l’amministrazione comunale comunica il rigetto della petizione popolare sulla pista ciclabile del centro cittadino, poiché sarebbe carente di due requisiti formali, ossia l’indirizzo di residenza dei firmatari e gli estremi del documento di identità”, così esordiscono i consiglieri comunali di opposizione promotori dell’iniziativa popolare Luca Di Pietrantonio, Gianni Assogna, Santino Ferretti e Marta Illuminati.

 

“Siamo veramente alla follia – prosegue Luca Di Pietrantonio – ed il PD pinetese sta dimostrando ancora una volta la propria avversità nei confronti dei cittadini, che ancora una volta vengono considerati meri sudditi e non amministrati a beneficio dei quali governare la città”.

“Se i nostri governanti sono giunti a questi livelli stanno veramente raschiando il fondo della pentola, invocare inesistenti ed infondati cavilli giuridici su di una questione di interesse collettivo, significa rasentare la disperazione. Infatti, nella nota con cui si comunica l’asserita inammissibilità della petizione, non v’è (e non potrebbe esservi) alcun riferimento a leggi o regolamenti che disciplinerebbero le modalità di raccolta delle sottoscrizioni, a fini petitori”.

Rammentiamo, infatti, che la nostra petizione, sottoscritta da 800 cittadini, è di mera sensibilizzazione, ossia diretta a focalizzare l’attenzione (in questo caso dell’amministrazione comunale) su di una problematica di interesse collettivo, nulla di più!!! Tanto che ci siamo premurati di attivare tutti gli strumenti che la legge pone a disposizione di noi consiglieri, per condurre la questione all’attenzione del Consiglio comunale.

“Diverso sarebbe stato (ed a quel punto sarebbero state necessarie tutt’altre formalità nella raccolta delle firme) se si fosse trattato di una petizione precettiva, ossia finalizzata all’applicazione di norme o a legiferare su determinati ambiti, ovvero se la petizione avesse avuto natura abrogativa, tesa cioè ad abrogare leggi già esistenti. Senza dire che, lo Statuto comunale (art. 39) non disciplina assolutamente le modalità di raccolta delle firme, ma riferisce solo del numero di sottoscrizioni necessarie, affinchè una petizione possa avere rilievo. E’ quindi evidente che trattasi di un “ridicolo dispetto” posto in essere dal sindaco ed i suoi sodali per tentare di delegittimare l’opera dei consiglieri di opposizione e ricordare ai cittadini di Pineto che devono rassegnarsi e continuare a subire le scelte scellerate del PD, senza poter mai proferire parola”.

“Peraltro – incalza Gianni Assogna – conoscendo l’arroganza ed il modus dittatoriale dei nostri amministratori, avevamo già previsto tutto, tanto che, come comunicato alcuni giorni fa a mezzo stampa, abbiamo già depositato richiesta di consiglio comunale straordinario, con annessa mozione, per discutere di questa scellerata opera e chiedere un tavolo tecnico-politico, ove valutare eventuali modifiche da apportare al detto intervento, a salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità degli utenti stradali”.

“Attendiamo quindi la convocazione della relativa adunanza per vedere a quale altra alchimia ricorreranno i nostri governanti per evitare il confronto con i cittadini, su questa infausta vicenda”.

“Siamo ormai alle barzellette – prosegue Santino Ferretti – il nostro sindaco dimostra ancora una volta di essere totalmente slegato dalla realtà e dalle necessità dei nostri concittadini e di avere a cuore solo festicciole e la sua calda poltrona; ogni atto di quest’amministrazione è funzionale alla mera creazione di clientela e consenso elettorale. L’aver respinto la petizione dei cittadini di Pineto, oltre ad essere un palese autogol che contribuirà ad affossare le già scadenti quotazioni del PD pinetese, è anche cosa inutile, dal momento che i cittadini hanno già testato i limiti e la pericolosità di questo tratto di ciclabile ed hanno ben compreso lo sperpero di denaro pubblico che è stato perpetrato in loro danno”.

“Il rigetto della petizione – continua Marta Illuminati –, oltre ad essere un atto di gravissima anti-democraticità, denota la scarsa propensione di chi governa a far partecipare i cittadini alla vita amministrativa e alle iniziative di natura popolare. Dichiarare inammissibile una petizione sottoscritta da 800 cittadini, significa disinteressarsi completamente della loro volontà e delle loro doglianze, su questioni di interesse generale”.

“Non ci resta che attendere – concludono i consiglieri – la convocazione del consiglio comunale straordinario da noi richiesto, per vedere quali determinazioni intenderà assumere la maggioranza dinanzi a questo annoso problema.
Ovviamente, avendo noi a cuore le sorti dei cittadini, comunicheremo immediatamente la data del consiglio comunale, confidando in una grande partecipazione”.

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