“Nel consiglio comunale del 15 novembre 2018, si è consumato l’ennesimo scempio dell’amministrazione Verrocchio e dei suoi adepti che ha aumentato i debiti del Comune di Pineto di ben € 350.000,00”. Così, i consiglieri comunali di opposizione Luca Di Pietrantonio (Lega) e Gianni Assogna (Impegno e Sviluppo).
“Infatti, nella detta assise è stata deliberata, dalla maggioranza, la contrazione di un ulteriore mutuo che va a sommarsi ai quasi € 13.000.000,00 (13 milioni) di mutui già contratti, ipotecando così il futuro dei nostri figli e di tutti i pinetesi fino al 2044. Importo che insieme agli interessi passivi ed agli altri oneri finanziari raggiungerà la stratosferica somma di oltre € 30.000.000,00, ovvero più € 2.000,00 per ogni abitante compresi i neonati.
Il fatto è ancor più grave se si considera che l’amministrazione comunale ha beneficiato dell’entrata straordinaria di € 8.000.000,00 (8 milioni) provenienti dall’ENI, dalla Ruzzo e dalla SNAM ed anzichè, come da noi più volte proposto, utilizzare questi denari per ridurre il già esoso debito comunale, i nostri “lungimiranti” amministratori hanno ben pensato di polverizzarla in interventi clientelari e di chiara matrice pre-elettorale, a discapito di tutti i cittadini che a fronte di una così cospicua somma non si ritroveranno null’altro, se non ulteriori debiti. Basti solo considerare, fra i numerosi inutili interventi, la realizzazione della pista ciclabile del centro per cui sono stati spesi € 105.000,00 oppure la spendita € 324.000,00 per addobbi floreali ed una non meglio identificata (e di certo invisibile) manutenzione del patrimonio comunale, per cui sono state utilizzate le risorse ENI.
Oltre al danno la beffa – tuonano i consiglieri – siamo ancora in attesa e con noi tutti gli operatori turistici, che la nostra geniale giunta definisca le tariffe della novella tassa di soggiorno che va ad aumentare la già pesante pressione dei tributi comunali, già ai massimi di legge, senza che a ciò corrisponda un doveroso miglioramento dei servizi erogati, come ad esempio in ambito scolastico, ove i genitori continuano a pagare le attrezzature necessarie all’attività didattica (LIM, fotocopie e quant’altro). Il paradosso Verrocchio si declina con la seguente regola: “Alle entrate straordinarie di 8 milioni corrispondono più debiti, più tasse e meno servizi al cittadino”.