C’è l’ok della maggioranza all’adozione del piano particolareggiato di Silvi Paese.
Uno dei punti cardine del programma elettorale del sindaco Andrea Scordella, è stato approvato durante lo scorso consiglio comunale con 9 voti a favore, uno contrario e due astenuti. Assenti i consiglieri di opposizione (Partipilo dichiarato incompatibile a partecipare al Consiglio in quanto, nel perimetro di pertinenza del Piano, sono presenti immobili di proprietà della moglie), gli stessi consiglieri di minoranza che avevano chiesto, inutilmente, di rinviare il punto all’ordine del giorno per esaminare al meglio la bozza del Piano.
L’amministrazione esulta per l’approvazione dello strumento “dal carattere conservativo e che non prevede aumenti dei volumi delle infrastrutture” che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio edilizio di Silvi Paese “attraverso la salvaguardia dei suoi specifici caratteri morfologici e architettonici, il mantenimento, l’implementazione e la valorizzazione degli spazi destinati al verde pubblico e privato, la rete viaria e l’individuazione di nuove aree da destinare a parcheggi”.
E dopo i tavoli tecnici con i Comitati e le associazioni, si è arrivati all’approvazione del Piano particolareggiato che ha sollevato le osservazioni dei consiglieri di opposizione.
“Uno strumento di partecipazione e visione trasformato in uno strumento di propaganda”, commentano Vito Partipilo e Giovanni Rocchio.
“Se è vero che ero incompatibile per la discussione del punto in consiglio comunale, (anche se non mi è sembrato ci siano state tavole di trasparenza e leggi in merito a sancirlo e lo stesso professionista incaricato, dopo che il Presidente mi ha fatto abbandonare l’aula, lo ha sottolineato) è anche vero che sarei dovuto essere portatore di interesse per la stesure, essendo, oltre che abitante del centro storico, oltre che consigliere, anche appunto tra gli attori interessanti in triplice veste”, osserva Partipilo. “Non mi è sembrato inoltre che nello stesso siano state considerate le indicazioni presentate dal sottoscritto sul fantomatico questionario posto ai cittadini. Sarebbe curioso e auspicabile sapere quante delle indicazioni dei questionari sono poi realmente diventate atti di indirizzo per il Piano”.
Il Piano sarà pubblicato per 30 giorni e nei successivi 30 potranno essere avanzate proposte di modifica. Trascorsi i 60 giorni, lo strumento urbanistico sarà riportato in consiglio comunale per l’approvazione definitiva.
Partipilo non si ferma qui
“Ripresenteremo le osservazioni e le considerazioni non valutate essendo mancanti nel piano la visione delle criticità che hanno ad oggi attanagliato l’espansione del centro storico, la viabilità pedonale, i parcheggi, la visone di quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città di Silvi e che invece diventa solo strumento di propaganda politica”.
A Partipilo fa eco Rocchio che sottolinea: “aver cristallizzato, come affermato in consiglio da tutti, lo stato del centro storico e in vista delle norme di salvaguardia che sono scattate al momento della approvazione in consiglio, significa solo aver messo sotto il tappeto i problemi e non aver affrontato e condiviso con tutti i protagonisti veri la visione urbanistica, residenziale, turistico ricettiva e di vivibilità della nostra straordinaria e invidiata Silvi Paese. Abbiamo inutilmente chiesto il rinvio del punto, proprio per meglio affrontare e condividere la questione, non solo all’atto della presentazione in Consiglio con la maggioranza compatta sulla sua approvazione, ma avevano fretta di propagandare l’adozione che adozione in realtà non è”.