“Affrontare un problema significa inquadrarlo, determinare i confini e modulare una soluzione per quanto imperfetta la più possibile compatibile con la situazione data”. Così Gianfranco Giuliante, coordinatore provinciale Lega, commenta la composizione del Cda dell’Amp Torre di Cerrano annunciata ieri.
“Da mesi si sottolineano necessità di cambiare lo statuto che nel tempo, per adeguamenti parziali e/o leggi dello Stato, è diventato incoerente con la possibile governance che per lo stesso era previsto. Tale richiesta è stata disattesa da parte di chi fino a ieri e per anni ha avuto la possibilità di cambiarlo. Uno Statuto vecchio e inattuale che il nuovo cda dovrà nel giro di poche settimane rivedere. Su questo si sono innescate polemiche, (alcune smaccatamente di parte politica) da parte di chi da beta voleva diventare alfa (a suo personale vantaggio) e di altri che si sono accodati. Il richiamo a leggi nazionale circa la necessaria parità di genere appare surreale laddove se ne richiede l’applicazione a chi deve indicare un solo componente (si potrebbe opzionare per un monoicismo). Circa le pulsioni etnocentriche le stesse sono per loro natura di parte, salvo il caso del “genius loci”, che nel caso si preferisce non scomodare”.