Martinsicuro. Sicurezza urbana e Sprar. Sono due temi attraverso i quali il gruppo consiliare di Città Attiva (Paolo Camaioni, Massimo Corsi e Andrea D’Ambrosio) pone questioni di natura politica e amministrativa e “pizzica” l’esecutivo guidato da Massimo Vagnoni.
” La sicurezza urbana”, si legge in una nota, ” era diventato un mantra per i tre consiglieri all’opposizione (ora sindaco e due assessori, ndr), che avevano voluto l’istituzione di una commissione ad hoc e chiesto l’istituzione di un capitolo di bilancio. Ma ora siamo tornati all’anno zero”.
Diversi i punti di discussione. Dalla mancanza di fondi sul bilancio per progetti da destinare alla sicurezza (“nonostante la grande disponibilità finanziaria”), al fatto che dal 2016 il posto di polizia estivo non abbia più trovato ospitalità a Martinsicuro (“nessuno si è adoperato per ciò”), la delega alla sicurezza rimasta nelle mani del sindaco, il tentativo di coinvolgimento delle minoranze, dopo la rissa in piazza Cavour “rimasto solo un caso isolato al quale non c’è stato nessun seguito operativo”.
Commercio abusivo. “I sequestri di merce contraffatta effettuati dalle forze dell’ordine rendono onore indubbiamente al grande impegno di queste ultime”, si legge nella nota, “non certo al lavoro della maggioranza che è ancora fermo alle richieste strumentali che ci venivano avanzate quando eravamo noi ad amministrare. Ricordiamo, per inciso, i mesi di agosto del 2014 e del 2015 quando, di concerto con la Prefettura e le locali Forze di Polizia, abbiamo dato vita ad una serie di operazioni contro l’abusivismo commerciale molto frequenti ed incisive che costrinsero addirittura gli ambulanti a protestare davanti al Municipio.
Naturalmente il solito intervento spot consistito nel posizionamento di cartelli che segnalavano anche il divieto di acquisto di merce contraffatta è servito per il solito comunicato stampa se è vero, come ci risulta, che nessuna sanzione è stata elevata in tal senso”.
Adesione allo Sprar. Di recente la giunta comunale ha manifestato l’interesse all’adesione al programma di accoglienza. “Uno strumento approvato lo scorso novembre”, la posizione di Città Attiva, ” in seguito ad un forte incremento degli arrivi sul territorio di richiedenti asilo che sfioravano le 100 unità e che doveva servire ad arginare ulteriori arrivi, come previsto dalla legge nazionale, oggi appare decisamente fuori tempo se consideriamo che la presenza si è ridotta di due terzi e ci sono poco più di 35 richiedenti asilo mentre a livello nazionale, per vari motivi, gli arrivi sono diminuiti drasticamente e si sta lavorando perché non tornino a crescere.
Se mai fosse servita, questa è l’ennesima dimostrazione di quanto il Sindaco e la sua maggioranza si trovino fuori dalla realtà sui veri problemi del territorio”.