E’ un caso, ora forse solo politico, quello che investe l’assessore al bilancio del Comune di Martinsicuro, Alduino Tommolini. Caso sollevato, in maniera indiretta, dal gruppo consiliare di Città Attiva e che ora, dopo le precisazioni arrivate dal segretario generale dell’Ente assume connotati molto chiari.
L’interrogazione. Nei giorni scorsi il gruppo consiliare (Paolo Camaioni, Massimo Corsi e Andrea D’Ambrosio), ha presentato un’interrogazione per chiedere lumi su alcuni affidamenti (sei per la precisione) relativi alla fornitura di beni e servizi al Comune di Martinsicuro.
Nello specifico, si tratta di sei determine dirigenziali del settore lavori pubblici per la fornitura di beni e materiali (tutti sotto soglia, per circa 18mila euro al netto di Iva) nel periodo compreso tra il 22 dicembre e il 25 giugno. Forniture perfezionate attraverso il Mepa (il mercato elettronico della pubblica amministrazione), e dunque in apparenza legittime. Il problema, peraltro poi sottolineato nella risposta fornita dal segretario generale del Comune, è che la società che ha fornito di servizi è di proprietà di Alduino Tommolini, che è assessore al bilancio.
La legge. La norma è molto chiara ed è disciplinata dal Testo Unico sugli enti locali. Lo scrive chiaramente il segretario generale nella risposta ai consiglieri di Città Attiva (carteggio inviato anche al Prefetto, al sindaco, al presidente del consiglio comunale e all’assise civica). “…….Coloro che come responsabili, amministratori, titolari con poteri di rappresentanza o di coordinamento hanno parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell’interesse del Comune, ovvero in società e imprese volte al profitto di privati”.
Tradotto in soldoni. Per l’ufficio ci sarebbero le condizioni di incompatibilità per l’assessore Tommolini (amministratore e fornitore di beni e servizi) che comportano la decadenza dalla carica. In una nota successiva, datata 2 luglio, lo stesso segretario ha comunicato che le cause di incompatibilità sono state rimosse. Facile prevedere, dunque, che siano venuti meno i ruoli di amministratore nella società in questione.
Caso chiuso? Formalmente sì, ma la questione è anche di natura politica. L’interrogazione, probabilmente, sarà anche oggetto di confronto e di discussione nel corso della prossima seduta del consiglio comunale. Con Città Attiva che ha già annunciato che chiederà ulteriore documentazione in Comune.