Così l’ex consigliere regionale Luciano Monticelli commenta all’indomani delle elezioni regionali dello scorso 10 febbraio la scelta di adesione al manifesto promosso dall’ex ministro dello Sviluppo Economico e che punta a riunire il centrosinistra in occasione delle prossime elezioni europee.
“Sebbene locali – spiega Monticelli – le elezioni regionali appena trascorse ci hanno dato prova che di locale non si è poi così tanto parlato: ha vinto un candidato non abruzzese e la campagna elettorale è stata svolta su tematiche di interesse nazionale. Tante persone hanno sostenuto Salvini perché si dice che non abbassa la testa davanti all’Europa, perché mette davanti gli interessi nazionali a quelli degli europei, perchè non si piega alle lobby. Ma – si chiede l’ex consigliere regionale – ci siamo chiesti qual è ruolo che noi politici abbiamo nei confronti della società civile e di come le nostre parole possano influenzare i nostri concittadini? L’Europa è davvero il nemico da combattere a tutti i costi?”.
Sebbene sia un ente molto complesso e macchinoso, Monticelli sostiene infatti a gran voce che “l’Europa è anche la cosa più bella che ci sia successa negli ultimi 70 anni. L’Italia è uno dei principali fondatori dell’Unione Europea e in tutti questi anni ha lavorato affinché essa si evolvesse. Il nostro Paese deve continuare a esserne uno dei protagonisti per arrivare alla nascita degli Stati Uniti d’Europa. E, è innegabile, il futuro dell’Italia, dal punto di vista economico e politico, dipende fortemente dal raggiungimento di questo traguardo”.
Non solo. A convincere l’ex consigliere regionale anche il nuovo respiro promosso dal manifesto, che ha tutte le carte in regola per arginare le derive populiste e nazionaliste e superare le divisioni, dando voce anche alle realtà sociali che non si sono sentite rappresentate dalle forze politiche. “L’auspicio – conclude Monticelli – è che progresso, competenze e cultura diventino il collante di forze diverse che si impegnano per rifondare e difendere l’Europa. Provarci è un obbligo”.