Giulianova. “Vasanella si scopre antifascista! Se qualcuno lo definisce fascista, lui si offende e lo querela per diffamazione!”
Lo ha dichiarato NOS-NOI Nuovi Orizzonti per la Sinistra giuliese precisando, ironicamente, che si tratta di “una buona notizia (quella di Vasanella novello antifascista). Ce lo aspettiamo il prossimo 25 Aprile in testa alle celebrazioni per festeggiare la Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, magari vestito in modo decoroso, con la fascia del Presidente del Consiglio comunale sistemata per bene sopra la giacca e la cravatta.
Sembra che Paolo Vasanella si sarebbe ‘presentato nella caserma dei carabinieri per preannunciare una querela per diffamazione nei confronti di Dino Macera’. La motivazione risiederebbe nella circostanza che Macera, nel commentare un post apparso su Facebook, che riportava la notizia di celebrazioni della Festa della Repubblica svolte a Giulianova, alla presenza fra gli altri anche di Vasanella, avrebbe affermato che quest’ultimo è un fascista tutt’altro che pentito e che i morti, di cui si stava celebrando il sacrificio, furono la conseguenza di una guerra in cui ci cacciò il regime fascista di Mussolini.
Il contesto (le celebrazioni del 2 giugno) e la natura del commento di Macera non lasciano alcun dubbio sulla natura del commento medesimo, che è quella della critica politica, svolta nell’ambito del confronto politico.
In ogni caso, resta la decisione di Vasanella, positiva, non c’è che dire: sentendosi raggiunto dall’epiteto di fascista, si è sentito diffamato! Il che rappresenta una notevole, sconcertante e (bisogna ammetterlo), positiva svolta nella storia del Presidente del Consiglio comunale giuliese, considerando che lui viene da Fratelli d’Italia. Un partito di estrema destra nel cui logo campeggia fieramente la fiamma tricolore, simbolo scelto da Almirante per fondare l’MSI. La fiamma tricolore sarebbe stata scelta perché avrebbe rappresentato il partito dei reduci, il risorgere dello Spirito Fascista dalla bara della Repubblica di Salò. La fiamma tricolore oggi campeggia nel simbolo del partito che è stato di Vasanella, in una sorta di agghiacciante staffetta della memoria fascista e mussoliniana, raccolta fieramente dagli eredi di Almirante.
Ora Vasanella considera quella storia diffamante. Ne prendiamo positivamente atto. Quella storia, ricordiamo al Presidente del Consiglio comunale di Giulianova, fu sconfitta dalla lotta partigiana e sepolta definitivamente sotto le pagine della Costituzione repubblicana, nata dalla resistenza al nazi-fascismo. Quella stessa Costituzione che consente oggi a Vasanella di essere democraticamente eletto al Consiglio comunale e di presiederlo, ed a Macera di esercitare legittimamente il diritto di critica politica.
Soffocare il legittimo diritto di critica politica con la minaccia della denuncia, significa scivolare sul piano mefitico della calunnia. Ma anche a questo l’ordinamento fornisce gli opportuni rimedi. Non costituisce reato di diffamazione la condotta di chi, nel campo del confronto politico, utilizzi le espressioni nazifascisti e neonazisti, dirette ai militanti di un partito di estrema destra che si rifà più o meno esplicitamente all’ideologia fascista, quando il ricorso a parole sferzanti sia correlato al livello della polemica e ai fatti narrati e rievocati. (Cassazione penale , sez. V , 08/01/2010, n. 19449)”, conclude la sinistra giuliese.