Cristiano Rocchetti, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, interviene così sulla soluzione alternativa varata nei giorni scorsi per la centrale elettrica della Cona a Teramo, che non sarà più spostata in contrada Gattia ma, nella maggior parte, delocalizzata di qualche metro.
“C’è da registrare anche qui un notevole e colpevole ridimensionamento dell’idea iniziale, successivamente recepita nel fantomatico Masterplan di D’Alfonso – dice Rocchetti – Tanto nel Contratto iniziale, quanto nel Masterplan infatti, si prevedeva una reale delocalizzazione delle cabine di trasformazione, (in contrada Gattia secondo le ultime indicazioni) con fondi della Regione e delle società Terna ed ENEL per circa 10 mln di euro, Anche in questo caso, tuttavia, si è registrata una imbarazzante inaffidabilità di uno degli enti attuatori, l’ENEL, che ha prima promesso e poi ritirato una cifra niente affatto trascurabile, 4 milioni di euro. L’unica soluzione prospettata a questo punto dai tre soggetti è rimasta quella di realizzare una mini delocalizzazione, dall’attuale sito a quello dalla parte opposta della strada, in terreni sui cui insistono alcuni fabbricati dell’ENEL. L’intervento, di costo nettamente inferiore a quello previsto nel Masterplan, libererebbe comunque l’area attualmente occupata dai trasformatori e dalle cabine, che potrebbe facilmente essere adibita a piazza o parco con verde attrezzato”.
“Il Movimento 5 stelle, unica forza politica presente alla recente riunione del Comitato di Quartiere del 21/04 con tre candidati consiglieri, pur ritenendo la soluzione prospettata decisamente deludente rispetto a quella originaria, in un’ottica di condivisione delle scelte programmatiche che vengono dal basso, non può non recepire e fare proprie le istanze degli abitanti, che si sono espressi a stragrande maggioranza a favore della mini-delocalizzazione. Riteniamo però che ai tanti cittadini interessati dal problema debbano essere garantite tutte le accortezze del caso, dalla riduzione volumetrica dei trasformatori, alla messa in sicurezza ed interramento a monte delle linee elettriche. Il Candidato Sindaco auspica inoltre che la parte progettuale di competenza del Comune di Teramo, ente attuatore dei provvedimenti necessari alla (ri)partenza del progetto, venga svolta nei tempi necessari ad evitare l’ennesima beffa”.
E conclude: “Sempre nell’ottica del pieno rispetto per le indicazioni e le istanze che arrivano direttamente dalla popolazione per il tramite del Comitato di quartiere, appaiono assolutamente ragionevoli e condivisibili anche gli interventi di natura urbanistica prospettati con i fondi residuali del finanziamento iniziale (stimati in circa 1.700.000 euro) che prevedono ora la realizzazione di aree verdi, di marciapiedi, di parcheggi, il miglioramento della pubblica illuminazione ed il recupero del villino novecentesco in prossimità della fornace. Il Movimento assicura fin d’ora il suo impegno, qualora diventi forza di governo della città a realizzare per quanto di propria competenza tutti gli interventi prospettati, per dare finalmente la giusta dignità ad un quartiere troppe volte dimenticato dalla politica”.