Il candidato consigliere di Teramo, Luca Malavolta, nella lista “Insieme Possiamo” per Gianguido D’Alberto, ha rimarcato come lo scorso “20 aprile sono state pubblicate le statistiche del Ministero dell’Economia riguardo ai redditi IRPEF del 2021 e dichiarati nel 2022. Emerge in particolare che il comune di Teramo è stato quello che ha sperimentato la crescita pro-capite del reddito imponibile Irpef – che rappresenta circa il 70% del Prodotto Interno Lordo – più elevata negli ultimi anni”.
“Nello specifico nel 2021 la crescita è stata pari al 3,3%, seconda in Abruzzo solo a Pescara con un +3,6%, mentre dal 2018 il Comune di Teramo risulta essere il primo comune capoluogo d’Abruzzo con un tasso di crescita pro-capite del 5,6% (rispetto al +4,9% di Pescara, +4,5% di Chieti e +3,2 de L’Aquila). Questi dati mostrano una rapida convergenza verso i valori di reddito degli altri comuni capoluogo abruzzesi. Teramo raggiunge praticamente Chieti e si avvicina ai valori di Pescara e l’Aquila per la prima volta da dieci anni”.
“Sono dati incontrovertibili che rappresentano il segno di una città e di una comunità – dichiara il candidato Luca Malavolta – che hanno ripreso il loro percorso di crescita dopo anni bui e di rallentamento”.
La replica di Futuro In: “Ci siamo svegliati e ci siamo accorti di essere più ricchi. Senza scomodare economisti di fama, ci pare di capire che, anche sul fronte dei redditi, siamo diventati più poveri. Sarà sfuggito ai più, ma l’incremento delle dichiarazioni IRPEF è stato oltremodo sterilizzato dall’inflazione – sottolinea Gianni Di Giacomantonio – Siamo diventati più poveri perché nonostante la politica ultrakeinesiana e i relativi i fiumi di denaro riversati sul territorio teramano (contributi Sisma, bonus edilizi di ogni genere, etc.), le dichiarazioni IRPEF sono aumentate molto meno di quanto sia aumentato il costo della vita. Quindi Teramo, dopo aver perso migliaia di residenti, dopo aver registrato il forte decremento dei valori immobiliari e dopo aver registrato uno dei più bassi tassi di natalità della storia, ha pure dovuto assistere all’evidente perdita del potere d’acquisto dei salari che i suoi cittadini, faticosamente, si sono guadagnati. Non occorre essere un esperto di economia. Basterebbe parlare con le persone, con i cittadini di Teramo. Basterebbe recarsi all’agenzia di riscossione per comprendere, appieno, il dramma di Teramo e dei teramani. Basterebbe parlare con un portalettere qualunque, per capire cosa sta accadendo. E, invece, no. Si inneggia financo a risultati nominali, rispetto ai quali, peraltro, l’amministrazione comunale non ha merito alcuno”.