Elezioni Teramo, D’Alberto risponde a Cavallari: vado avanti per la mia strada

Teramo. “Prendo atto, con stupore, dell’ultima decisione di Giovanni Cavallari di non partecipare alle primarie e, pur non comprendendone appieno le motivazioni, rispetto la sua scelta”.

 

E’ questa la posizione di Gianguido D’Alberto, alla guida di uno schieramento di natura civica che aveva aperto all’ipotesi primarie per dirimere un certo affollamento nello schieramento alternativo al centrodestra.

 

“La nostra apertura alle primarie”, scrive, “ sulle quali tuttavia avevamo già manifestato numerose perplessità per quanto riguarda tempi e modalità, è il frutto di una decisione assunta nel responsabile confronto con la coalizione civica che ha trovato convergenza sulla mia candidatura, scaturita dalla volontà di ritrovare la più ampia adesione su un progetto, condiviso dalle forze civiche e democratiche di questa città, che potesse rappresentare l’antidoto migliore al pericolo di riconsegnare Teramo a quel sistema di potere che in questi anni ha costantemente anteposto i propri interessi a quelli primari dei cittadini.

 

Nel confermare il mio auspicio per il compimento di una sintesi non posso però fare altro che declinare l’invito di Giovanni a convergere sulla sua candidatura.

Se lo facessi tradirei lo spirito che mi ha portato ad accettare questa sfida sulla base di un progetto concreto, frutto di oltre nove anni di ininterrotta attività amministrativa da parte di chi mai ha abbandonato, per questioni politiche, né il consiglio comunale né la sua città.

Un progetto che si vuole fondare su una discontinuità vera, credibile e non mascherata da quel civismo di facciata che viene utilizzato solo per dare copertura ad operazioni elettorali funzionali ad altre partite politiche giocate sulla pelle della città di Teramo.

Resto convinto che la strada tracciata insieme all’ampia coalizione civica che mi sostiene, fatta di esponenti del mondo della cultura, delle professioni, dell’associazionismo, sia quella giusta per restituire a questa città la dignità che merita, riconquistando il ruolo di capoluogo di provincia, perso dopo anni di malgoverno durante i quali si è consegnata Teramo ad un declino che è sotto gli occhi di tutti.

 

Adesso è arrivata l’ora di parlare di programmi. Il nostro ha preso forma e si sta arricchendo di contenuti grazie all’ascolto e alla partecipazione dei cittadini, che abbiamo sempre messo al centro della nostra azione politica. Un programma che ha come punto cardine il risanamento etico, culturale, sociale ed economico della città e il suo rilancio.

Le nostre linee guida sono quelle di una rigenerazione urbana, penso ad esempio a via Longo e ai contratti di quartiere, di una progettualità volta a rigenerare il patrimonio scolastico e favorire la ripresa del commercio, di un ripensamento dei tanti contenitori vuoti del nucleo industriale e di un riscatto di quest’ultimo. Discorso a parte poi va dedicato alla cultura, al suo rilancio non solo attraverso progetti strategici, come il recupero del Teatro Romano, ma anche attraverso il confronto e il dialogo con le diverse associazioni culturali che lavorano sul territorio.

Temi e progetti dei quali parleremo diffusamente nei prossimi giorni e sui quali speriamo si possa ancora trovare la più ampia convergenza di tutte quelle forze, politiche e civiche, che hanno a cuore il bene di questa città”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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