Canzano. La campagna elettorale a Canzano viene “avvelenata” da un post diffamatorio sul piano personale e professionale nei confronti del sindaco uscente, Franco Campitelli.
L’episodio produce una denuncia-querela da parte del primo cittadino, in corsa per il mandato bis e l’intervento anche della polizia postale.
“Confronto si, insulto no, tantomeno intimidazioni” Il sindaco Campitelli risponde così, al culmine di una campagna denigratoria, iniziata già molto prima di quella elettorale, culminata in un post sul sociale network, al vaglio degli inquirenti, in cui di politico non c’è niente, solo una serie di affermazioni ingiuriose nei confronti del professionista e della persona , che hanno suscitato l’indignazione generale. “Si perché l’attacco politico è previsto, ma non l’insulto- ha dichiarato il sindaco Campitelli- questo post è la punta dell’iceberg di una serie di azioni contro la mia persona.
Dal taglio dei pneumatici alla mia auto personale, alle scritte intimidatorie sui muri, sino all’effrazione del portone comunale, nei giorni scorsi, con i sanpietrini. Ho lasciato correre tutto, ma non posso lasciar perdere la difesa della mia dignità personale e professionale: lo devo a me ed alla mia famiglia. Lo devo anche a Canzano ed ai canzanesi: meritano di più di una campagna elettorale che si prospetta basata sulle offese personali, le maldicenze, le ingiurie. Canzano merita un confronto politico vero, alto, significativo e concreto, e farò di tutto perché lo abbia, affinché lo abbiano anche le liste avversarie.
Quale sindaco di Canzano, infatti, sento il dovere di tutelare anche gli avversari politici da attacchi gratuiti ed ingiustificati, perché il confronto elettorale si fa sulle cose fatte e da fare. Sarà poi il popolo canzanese, intelligente e laborioso, ad operare le proprie scelte. Sono sereno e rispettoso dei canzanesi, anche delle liste avversarie e del mio territorio, senza venir mai meno a quelli che sono e saranno i principi del mio modo di fare politica, da sempre improntati alla correttezza ed alla onestà”.