Colonnella. La richiesta di poter intitolare al compianto Marco Iustini, sindaco di Colonnella per due mandati, il palazzetto dello sport, nel decennale della sua scomparsa, crea un caso in consiglio comunale e le reazioni non sono certo tenere.
Nel corso dell’ultima seduta dell’assise civica, infatti, il capogruppo Fabio Di Felice (capogruppo di Colonnella Futuro Possibile) ha presentato una mozione per intitolare al compianto Iustini il palazzetto dello sport.
Nella mozione, Di Felice ha ricordato la genesi della richiesta, anche alla luce di quello che era stato l’impegno dell’allora sindaco per realizzare l’opera, che poi è anche diventato l’unico edificio cittadino sicuro e a norma per punto di raccolta della popolazione in caso di calamità.
La mozione, però, non è stata ammessa a votazione. Rinviata perchè da parte della maggioranza è emersa la linea di soprassedere a tempi migliori, fino a quando non sarà definito il contenzioso tra il Comune e gli eredi di Marco Iustini.
“Nella mia vita pensavo di aver visto tutto, ma le mie convinzioni si sono infrante come uno specchio colpito da un sasso: si discuteva di un punto da me proposto che chiedeva all’intero consiglio comunale di dedicare la palestra comunale al compianto Marco Iustini, che tanto per questo paese aveva fatto e che della palestra comunale ne era stato ideatore e realizzatore”, commenta Di Felice.
Con immenso stupore mi è stato proposto di non mettere in votazione la mia mozione, ma di soprassedere a tempi migliori, ovvero quando fosse stato definito il contenzioso tra Marco Iustini e i suoi eredi e il comune. Non è servita in alcun modo la mia spiegazione che la questione giudiziaria niente aveva a che vedere con il valore di Marco. Ciononostante il consiglio ha imposto di votare il rinvio. E fino a qui sembrerebbe la solita presa di posizione della maggioranza di non decidere, ma qui si tratta di un consiglio che, pur apprezzando nelle parole il sindaco passato, attende che altri decidano se fosse stato o meno meritevole. A nulla è quindi servito far presente che forse nella nostra collettività molti attendono un gesto di distensione da fatti che ricordiamo come una macchia indelebile di contrapposizione tra concittadini di una comunità.
L’amaro in bocca è forse stato lievemente mitigato dal coraggio della signora Erminia, esponente della maggioranza, che in coscienza si è astenuta con commozione ricordando il lavoro che suo figlio e il sindaco di allora avevano fatto per tutto il movimento sportivo. Ma in questa narrazione il colpo più forte subíto è quando nella minoranza contrari al rinvio hanno votato Paolo Forlì e io stesso, raccogliendo l’astensione dell’altro consigliere di minoranza presente. Tale consigliere, nel giustificarsi per il voto che avrebbe da lì a poco espresso, si è intestato il diritto di essere l’unico portatore dell’eredità della famiglia Iustini e della sua storia.
Il mio grande dispiacere mi ha fatto comprendere che forse questo paese ha davanti un futuro oscuro e per la seconda volta ha sepolto uno dei suoi migliori concittadini”.