Bellante, revoca assessore. Salvatori: il sindaco è ostaggio del Pd o espressione di una maggioranza civica?

Bellante. Parla Roberto Salvatori. L’assessore del Comune di Bellante, revocato dal sindaco Giovanni Melchiorre, dopo che lo stesso (questa la motivazione) si è candidato alle prossime elezioni provinciali di secondo livello con una lista di area di centrodestra.

 

In una lunga nota Salvatori fa delle riflessioni molto circostanziate e non lesina stoccate al Partito Democratico.

 

“Il sindaco di Bellante”, scrive l’oramai ex assessore comunale, ” dovrebbe spiegare ai cittadini come si possano accettare supinamente ordini o pressioni da un partito quando si è espressione di una maggioranza civica, espressione di diverse anime e sensibilità politiche. In merito alla revoca delle deleghe ad un assessore, competenza esclusiva del sindaco e non del Partito Democratico, appare illogico, dissennato, contrario a buonsenso e interesse pubblico, revocare deleghe esclusivamente sulla base di diktat degni della peggiore partitocrazia e non sulla base dei risultati conseguiti e dell’impegno profuso nell’amministrazione. Forse il sindaco dimentica che la carica che ricopre è esclusivamente frutto dei consensi ottenuti dalla lista civica “Bellante Futura” e non dal PD, perché se così fosse non sarebbe oggi primo cittadino ma capogruppo di minoranza.

“La vicenda”, si legge ancora,” che mio malgrado mi vede coinvolto è la dimostrazione plastica della drammatica situazione in cui versa il PD che, come riportato dai media locali e nazionali, lo vede impegnato in diatribe personali e giochi di potere, perdendo  totalmente di vista il bene comune e le istanze dei cittadini, a partire da quelli in difficoltà. Da qui nasce la profonda delusione che mi ha portato gradualmente ad allontanarmi da un partito di cui non condivido logiche, metodi ed azioni.

 

Ho portato avanti con impegno e serietà le deleghe che mi sono state affidate nell’esclusivo interesse della cittadinanza, senza nessun tornaconto personale o ricompensa in termini di poltrone, strapuntini, favori in enti o istituzioni varie. La mia linea d’azione è stata sempre improntata al dialogo, alla risoluzione dei problemi e ispirata al miglioramento socio-economico ed ambientale dei miei concittadini.

 

In merito alla mia candidatura alle elezioni provinciali nella lista civica “La Forza del territorio”, respingo al mittente la critica della non condivisione delle scelte in seno alla maggioranza, in quanto nell’ultima riunione svolta è stata palesemente accertata l’azione di convincimento al ritiro della candidatura da parte di un consigliere (forse anche qui vi erano delle precise indicazioni dall’alto? O scopi e finalità che esulano dall’interesse della nostra comunità?).

Pur nel reciproco rispetto, appare comunque assurda e incomprensibile la scelta del sindaco Giovanni Melchiorre di soggiacere ai diktat di un unico partito, ignorando totalmente le altre forze presenti all’interno della maggioranza. Questa mancanza di autonomia decisionale evidenzia la situazione di grave crisi in cui versa l’amministrazione del Comune di Bellante, guidata e sottomessa da figure afferenti ad un unico partito, che non sono certamente espressione della volontà popolare e della maggioranza a cui i cittadini hanno voluto dare la loro fiducia”.

 

 

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