Bellante. La nascita della nuova giunta, a Bellante, dopo la recente tornata elettorale qualche malumore lo ha prodotto.
E non può certo passare inosservato il rilievo avanzato da Teresa Di Berardino, vicesindaco uscente, con record di presenze (734), che resta nell’esecutivo, ma come assessore.
“Nella fase della campagna elettorale di Bellante, il sindaco Giovanni Melchiorre aveva preso l’impegno che avrebbe dato il giusto peso ai risultati, in riferimento al numero delle preferenze personali come parametro nell’assegnazione dei ruoli, tanto più che, nella passata consiliatura, era stato questo il principio usato nel conferimento del ruolo di Vice Sindaco”, si legge nella nota.
“L’impegno, ad oggi, non è stato rispettato e soprattutto dispiace che non si sia tenuto conto della volontà popolare che ha voluto premiarmi con ben 734 preferenze, pari al 20% degli aventi diritto al voto, qui a Bellante. Tuttavia ho intenzione di rimettermi subito al lavoro e accetto le deleghe che il sindaco ha voluto conferirmi, nel rispetto dei cittadini e del supremo interesse della comunità bellantese, alla quale esprimo la mia immensa gratitudine”.
La replica del sindaco Giovanni Melchiorre. Al pari di quanto accadde cinque anni fa non ho assunto nessun impegno con nessuno, prima e durante la campagna elettorale, circa deleghe o ruoli specifici in amministrazione, limitandomi ad assicurare, anche pubblicamente nel corso degli incontri sul territorio, che la nuova squadra amministrativa avrebbe guardato sì al risultato elettorale, ma ancor prima all’assetto territoriale complessivo, e in tale ottica ho ritenuto che, dopo cinque anni in cui l’area urbana di Bellante capoluogo aveva espresso il Sindaco e il Vice Sindaco, quest’ultimo ruolo – cui peraltro può essere riconosciuta valenza poco più che simbolica visto che io sto in Comune costantemente – dovesse essere recuperato in capo ad un Assessore proveniente dall’area urbana di Bellante Stazione/Ripattoni, così come è sempre stato nel passato.
Se avessi deciso diversamente avrei dimostrato di non aver colto il segnale grave di insofferenza della più gran parte del territorio comunale, in cui si è formata una lista elettorale a noi contrapposta, espressione unicamente dell’area urbana di Bellante Stazione. Va poi rimarcato che essere primi tra gli eletti in Consiglio Comunale non equivale ad ottenere la delega da Vice Sindaco. E infatti, dal 2001 al 2016 mai il primo degli eletti aveva ricoperto tale ruolo, essendosi invece sempre assicurata, da parte dei sindaci, l’alternanza di rappresentanza Sindaco/Vice tra Bellante Paese e Bellante Stazione. Addirittura, nelle amministrazioni guidate da Renzo Di Sabatino e da Mario Di Pietro, le due donne prime elette, Emanuela Loretone e Lunella Cerquoni, non erano neppure entrate in Giunta ed avevano proficuamente assolto all’incarico di Capogruppo di maggioranza.
Giudico in ogni caso positivamente il proposito di Teresa di accettare le deleghe operative, di assoluta visibilità e importanza, che ella stessa mi aveva espressamente richiesto e che di buon grado le ho conferito, per mettersi nuovamente a disposizione dei nostri cittadini nell’amministrazione del Comune, così come hanno già fatto gli altri Assessori e i Consiglieri Comunali della maggioranza, tutti pronti, come lei e come me, ad assolvere le altissime aspettative che i cittadini hanno riversato su di noi con il consenso plebiscitario del 4 ottobre scorso.