Atri. Si è tenuto ieri, 1 giugno, il consiglio comunale straordinario organizzato per discutere delle ricadute del Piano sanitario regionale sui servizi dell’ospedale San Liberatore. Un consiglio comunale convocato in adunanza aperta durante il quale, però, non sarebbe stata consentita la piena libertà di espressione al consigliere comunale di Abruzzo civico Paolo Basilico.
“Da tempo denunciamo le scorrettezze istituzionali che, a ogni utile occasione, la maggioranza perpetra non solo ai danni dei consiglieri comunali, ma di tutti i cittadini dagli stessi rappresentati”, dice Paolo Basilico insieme al consigliere di Atri Civica Giammarco Marcone.
“Quel che è accaduto durante il Consiglio Comunale del 1 giugno è un atto di mortificazione delle prerogative e dei diritti dei consiglieri comunali che nulla ha a che vedere con la presunta regolare applicazione del Regolamento Consiliare. E non solo.
È stato volutamente e maldestramente negato il diritto di parola a chi tale diritto l’ha insito nell’esercizio delle proprie funzioni. Più volte siamo stati costretti a richiamare la Presidente del Consiglio all’esercizio corretto della relativa funzione, ricordandole che sin dall’assunzione dell’incarico ha dato prova di scarsa conoscenza dei poteri e dei compiti che lo Statuto Comunale le attribuisce, primo fra tutti quello di rappresentare il Consiglio Comunale, tutto e non solo la maggioranza. Eppure, non solo ha sordamente persistito nelle sue condotte, è riuscita finanche a svilire e mortificare magistralmente il ruolo, attraverso esternazioni che, oltre a confermarne l’inadeguatezza, ne smascherano senza appello il pensiero nascosto”.
Andiamo al punto: “a seduta conclusa, forse affaticata dalla difficoltosa gestione dei lavori, non paga, consegna un fuori onda che, per le espressioni contenute, colpiscono per gravità e rozzezza, non tanto il destinatario, ossia il consigliere Basilico, quanto l’universo mondo della disabilità. L’utilizzo di espressioni con evidenti finalità dispregiative, oltre a evidenziare la totale mancanza di conoscenza dell’evoluzione terminologica (dal 2001, l’ICF ha introdotto il termine disabilità, intesa come conseguenza di una complessa relazione tra le condizioni di salute e i fattori personali e ambientali) offende quanti si trovino realmente in condizioni di sofferenza. Il fatto che ad esprimersi in tal senso sia una Consigliera Comunale, Presidente del Consiglio comunale, fa letteralmente accapponare la pelle! Così come deplorevole è il commento della Segretaria Comunale, Dott.ssa Serena Taglieri che chiude con un “…ma zittj, che te ne frech” una seduta consiliare che resterà negli annali della storia più buia della nostra Città”.
“Sebbene sia superfluo, data l’evidenza della vicenda”, proseguono Basilico e Marcone, “invitiamo la Consigliera Comunale della Lega, Sig.ra Maria Cristina Forcella, a rassegnare le dimissioni e a pubbliche scuse. Ci sembra il minimo per restituire un po’ di decenza a ruoli già ampiamente ridotti a degrado”.
I consiglieri fanno sapere che la registrazione dello stralcio del consiglio comunale (https://fb.watch/5TmPPEBRTK/) sarà inviata al Presidente della Repubblica, al Prefetto di Teramo, al Ministro dell’Interno, oltre che alla Commissione per le Pari Opportunità e al Garante dei Diritti delle persone con disabilità.
Anche il circolo del Partito Democratico locale ha “stigmatizzato la condotta della Presidente del Consiglio Cristina Forcella per i modi e i termini con cui prima ha impedito ad un consigliere di minoranza di esercitare le proprie legittime funzioni richiamando norme regolamentari “ad usum delphini”, e poi ha finanche diffidato un altro consigliere di minoranza dall’Inter venire a difesa del collega con espressioni come “non si intrometta in cose che non la riguardano”. Ma la cosa più vergognosa è rappresentata dalla conversazione intercorsa tra lo stesso Presidente del Consiglio ed il Segretario comunale registrata fuori onda e trasmessa alla fine della seduta consigliare.
Il Presidente del Consiglio comunale rappresenta il Consiglio comunale, lo convoca e lo presiede, tutela le prerogative dei consiglieri comunali e garantisce l’esercizio effettivo delle loro funzioni, con l’aggravante nello specifico di essere anche membro di maggioranza in seno alla Commissione Pari Opportunità, ovvero dell’organo deputato a rimuovere ogni sorta di ostacolo discriminatorio dalla partecipazione de-gli individui alla vita politica, sociale e al mondo del lavoro. Il Segretario comunale, invece, svolge i compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dell’Ente, in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo Statuto ed ai regolamenti. Non è ammissibile che nell’esercizio delle proprie funzioni si pronuncino frasi come quelle ascoltate nel video e che non vogliamo assolutamente ripetere”. Anche il Gruppo consigliare del PD di Atri esprime il “proprio sdegno per quanto accaduto e chiede le dimissioni del Presidente del Consiglio comunale Cristina Forcella, oltre alle sue pubbliche scuse”.