Atri. “La Regione intende chiudere l’ufficio agricoltura di Atri?” esordisce così Dino Pepe, già Assessore regionale alle politiche agricole e spiega: “dopo gli ultimi pensionamenti e trasferimenti, l’ufficio territoriale di Atri è diventato fantasma”.
“Sembra ci sia un solo operatore, trasferito momentaneamente da Pescara. Lo smembramento di questo presidio, dove fino a poco tempo fa operavano oltre 8 unità lavorative, comporta un forte rallentamento nelle istruttorie delle pratiche del Piano di sviluppo rurale e lascia gli imprenditori agricoli e le organizzazioni sindacali senza nessun riferimento. In particolar modo ad Atri, dopo la tempesta perfetta del 2017 che ha fortemente colpito il settore agricolo, sono stati concentrati le istruttorie di bandi importanti, misure 4.1 e 4.2, del “PSR CRATERE”. Infatti, grazie alla forte azione politica post sisma si riuscì ad intercettare la somma di 46 milioni di fondi aggiuntivi per aiutare l’agricoltura nell’area del cratere sismico e nevoso. Furono pubblicati bandi “a sportello” proprio per aiutare le Aziende con i fondi emergenziali”.
“Un ruolo fondamentale” prosegue Pepe, “hanno svolto e ancora sono chiamati a svolgere in tal senso, gli Uffici che accolgono, esaminano e liquidano le richieste delle Aziende, come l’Ufficio in questione che in questi anni ha rappresentato un sicuro punto di riferimento per gli operatori del settore, inserendosi a pieno titolo nella virtuosa filiera dei presidi di prossimità e solidarietà territoriale. Rincresce dover constatare le attuali condizioni di questo Ufficio: sostanzialmente senza organico operativo. Di fatto, mancano le condizioni minime che permettano di continuare il prezioso lavoro di supporto, con ritardi che inevitabilmente ricadono sull’utenza. È fondamentale, quindi, a meno che non sia stato deciso di smantellare il presidio atriano, un immediato intervento per dotarlo di personale, in caso contrario, ancora una volta, la Giunta Marsilio manifesterà la propria inclinazione a dimenticare e abbandonare i territori, perseverando nell’incapacità organizzativa e di pianificazione che colpisce ormai inesorabilmente ogni ambito di questa governance regionale ed in particolare la provincia teramana” conclude Dino Pepe.