Atri. “Sullo spettacolo cui stiamo assistendo, ormai da due settimane, riteniamo debba scendere definitivamente il sipario. Ci si perdoni la metafora, ma gli schizofrenici comunicati che si susseguono da più parti sembrano sequenze di sceneggiatura di una fiction di quart’ordine che nulla hanno a che vedere con la comunicazione istituzionale cui gli enti sono tenuti a garanzia di trasparenza e corretta informazione”. Quello a cui fa riferimento il consigliere comunale di Abruzzo Civico Atri, Paolo Basilico, è la polemica politica sorta intorno all’Asp 2 di Teramo.
“Forse è opportuno ricordare che l’ASP n 2 gestisce 4 ex IIPAB, con un importante ruolo sociale nel territorio provinciale, l’Orfanotrofio Femminile Domenico Ricciconti di Atri, gli Istituti riuniti Castorani – De Amicis di Giulianova, l’Asilo infantile Regina Margherita di Mutignano di Pineto e la Casa di Riposo Santa Rita di Atri. Istituti nati grazie a lasciti di benefattori i cui testamenti sono lontani anni luce dalle tristi dinamiche innescatesi all’interno dell’attuale Consiglio di Amministrazione che ha confuso la gestione dell’Ente con un congresso di partito. Al netto dei profluvi di parole, richiami dottrinali e retoriche difese delle fragilità, emerge tutta l’approssimazione di una governance incapace e rapace. Invitiamo i cittadini a leggere le deliberazioni del CdA acefalo per avere un quadro ancor più chiaro: cambi di serrature, di password, registrazioni clandestine che facciamo davvero fatica a comprendere quale effetto benefico possano portare ad anziani e disabili!”.
E ancora: “Come se non bastasse, si è aggiunto lo stupore del Sindaco di Atri che sobbalza dalla sedia alla richiesta di commissariamento invocata dall’attuale Presidente.
Oltre a ritenere inopportuna la sua presa di posizione, davvero ci stupisce il suo richiamo da buon padre di famiglia all’eventuale danno economico- patrimoniale arrecabile all’ente. Nella sua ormai nota doppia morale, forse, avrà dimenticato che nel lontano 2003, l’allora IPAB –Orfanotrofio Femminile “Domenico Ricciconti” fu oggetto di una sua pressante attenzione, in qualità di consigliere comunale di minoranza, fino a invocare e ottenere dall’allora Giunta Regionale, con la Presidenza di Giovanni Pace, il commissariamento dell’Ente e la nomina di un suo familiare a commissario.
Riteniamo non ci sia altro da aggiungere se non auspicare la sola soluzione possibile per riportare innanzitutto serenità all’ente e ai suoi servizi e chiudere una pagina tristissima. Non si perdano altri giorni e si commissari l’Asp n.2″.
Il Partito Democratico di Atri parla di “tempesta perfetta”. “All’interno della Destra atriana e provinciale si sta consumando una faida che attraversa i partiti al loro interno e che ci riporta ai tempi più bui della nostra storia. Una vicenda per adulti accompagnati, quella della ASP2 e non solo, fatta per stomaci forti”, scrive invece in una nota il circolo atriano del Pd.
“C’è addirittura qualcuno che gioisce per un “successo” che porterebbe Atri fuori dal suo isolamento. Questa volta l’hanno fatta grossa! Hanno espugnato la ASP2 con una manovra a tenaglia con un manipolo di legionari e mercenari politici, hanno poi incaricato fabbri e falegnami per rendere inespugnabile il fortino testé conquistato; con un Presidente che non partecipa al C.d.A., hanno provveduto subitaneamente a revocare varie Ordinanze presidenziali, nominare un Vice Direttore ecc. E’ tutto legittimo? Ci sono forse anche conflitti di interesse? Una vera occupazione armata fatta con uno stile da brividi. C’è da inorridire! Ma attenzione non illudetevi, non faremo il tifo per la Lega vostra alleata né per nessun altro, ma non siamo neanche per il “patriottismo della pagnotta” per cui Atri sarebbe uscita dall’isolamento per un incarico tecnico-amministrativo. Atri non si tocca! Sì, è vero non capiamo niente di politica. Avete ragione voi se vi riferite a questa politica che rifiutiamo e stigmatizziamo con forza. Il danno è proprio questo: la confusione tra la sfera politica degli indirizzi e la sfera puramente amministrativa della gestione. Tale confusione sta determinando gli sfasci a cui assistiamo in quasi tutti gli Enti, con “manager di area” (cioè al servizio), che non hanno mai diretto nemmeno un condominio. Quindi auguri e buon lavoro di cuore al neo Direttore sub iudice, di cui non discutiamo la competenza e la preparazione, del quale invece conosciamo bene i metodi, l’arroganza e le abilità”.
“Al nostro Astolfi auguriamo di poter dimostrare la legittimità della sua nomina riuscendo a pacificare finalmente le sue aspettative personali. Per la politica però, dovrà aspettare il prossimo turno. A proposito: si è insediato o no? Noi certo non li chiameremo “caporali di giornata” o non diremo presi da “sindrome di Napoleone” come fanno i loro alleati della super-destra atriana di cui la Lega fa parte e che dimostra ogni giorno di essere un partito diviso, inaffidabile e impresentabile che ha già tradito le aspettative di quanti hanno creduto in buona fede, al suo populismo straccione. Intanto, mezze calzette e personaggi teleguidati in cerca d’autore si rincorrono sulla stampa locale gettandosi addosso manciate di sterco, mandando messaggi cifrati, ammonimenti palesi, annunciando ricorsi, denunce e portando così la nostra città agli “onori” della cronaca più impresentabile e volgare. Caro Sindaco, non si faccia illusioni, siete tutti responsabili”, prosegue il Partito Democratico.
“Ora che il sangue nella destra atriana e teramana è stato versato e siamo solo agli inizi, dobbiamo aspettarci un lungo periodo di liti giudiziarie e politiche incredibili. Così l’ASP2 vivrà un futuro incerto, pieno di insidie tra un Direttore e un Presidente che si parleranno solo con la carta bollata. Ci andrà di mezzo l’immagine dell’Azienda, le sue casse e soprattutto i servizi erogati in un settore così delicato e importante che noi vigileremo con particolare cura. Bisognerà accendere un faro speciale su questa vicenda e su altre parallele (ampliamento della discarica) che, guarda caso, si toccano. Perciò abbiamo chiesto ai consiglieri regionali del PD di interessare della questione la Commissione di Vigilanza regionale”.