Atri. “La decisione presa, o meglio, ‘l’uovo di Colombo’, che consiste nel dirottare i pazienti nell’Ospedale Covid di Pescara, ci solleva dalla grave preoccupazione di vedere il nostro Nosocomio, per la seconda volta riconvertito, con le conseguenze che conosciamo”, scrive il Pd Atri in una nota.
“È un finale che per il momento ci soddisfa perché giusto tecnicamente e sanitariamente scontato, poiché evita incredibili pericoli e divisioni inutili. Nel riconoscere ciò, non possiamo però esimerci dal dire che tale decisione solleva anche tanti altri quesiti, come per esempio: “ma se era così perché? Ma sarà proprio così, il sistema reggerà?” Noi ce lo auguriamo per tutti, altrimenti sarebbe un disastro. Quindi tutti soddisfatti e ognuno al suo posto di combattimento!”.
“Certo!”, continua la nota del Partito Democratico, “potrebbe essere così se questa querelle vergognosa nella ASL di Teramo che crea divisioni tra i Sindaci e tra i cittadini, non confermasse platealmente quanto avevamo detto nei giorni e nei mesi scorsi:
· nessuno in questi mesi, ha lavorato per la realizzazione di un’intesa unitaria avvenuta con grandi fatiche nel Consiglio Comunale di Atri;
· la ASL teramana ha, nel frattempo, speso le risorse per la seconda ondata in altre cose, con una dirigenza non all’altezza, che lavora distaccata dal territorio e dalle sue esigenze con evidente incapacità di programmare e di realizzare il protocollo essenziale e senza rafforzare la sanità territoriale, (avete presente l’affanno e l’isolamento dei medici di base?)”.