Lo affermano i Consiglieri regionali Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro) e Giorgio D’Ignazio (Ncd). “La maggioranza, infatti, ha smentito se stessa – scrivono i rappresentanti della minoranza – prima infatti ha affermato che le variazioni di bilancio afferenti alla cultura erano necessarie per ottemperare a disposizioni perentorie dell’Unione Europea. Poi, però, incalzata dagli emendamenti presentati dall’opposizione in Commissione, propone un sub emendamento con il quale fa una clamorosa marcia indietro. Delle due l’una: o c’è stata una approssimativa lettura delle disposizioni, e sarebbe gravissimo, o c’è stato un maldestro tentativo, per fortuna sventato grazie ai nostri sub emendamenti e alla dura opposizione proposta, per ricondurre quelle risorse alla gestione assoluta della Giunta, con grave danno per storiche istituzioni culturali abruzzesi. Tutto ciò denota un approccio preoccupante ai problemi e alla individuazione delle soluzioni, caratterizzata da pressapochismo e strumentalità che, nel caso di specie, avrebbero potuto mettere in discussione addirittura l’esistenza stessa di queste istituzioni, a difesa delle quali non abbiamo sentito i tanti esponenti del centrosinistra che oggi hanno ruoli centrali nel governo della Regione e che, nella passata Legislatura, si stracciavano le vesti e presidiavano da paladini ogni piazza – concludono Di Dalmazio e D’Ignazio – per richiedere sostegno per quelle istituzioni che, nel momento in cui sono andati al governo, hanno, di contro, tentato di mettere in gravissima difficoltà”