Lo ha dichiarato Marco Borgatti, ex candidato sindaco della sinistra rosetano, ricordando che “la sopraintendenza ai beni culturali ha espresso un parere assolutamente contrario all’atto che sancisce di fatto la distruzione di un bene prezioso di Roseto. Il sindaco, dopo questa clamorosa stroncatura, ha preso tempo per rispondere. Villa Paris è un pezzo importante della storia e testimonia le origini di Roseto. L’operazione di vendita fra privati è assolutamente lecita come lo è la volontà di sfruttare una simile area e struttura a fini commerciali. Ma il punto è come mai il comune ha autorizzato tale scempio? Perché la nuova proprietà vuol demolire una struttura storica ed unica che attirerebbe, se ristrutturata a fini turistici, mille volte più che il caseggiato di dubbio gusto in perfetto stile Viale Makarska, esempio Europeo di come non urbanizzare”.
Secondo Borgatti “l’amministrazione ha fatto una gaffe indubbia. Sui social e fra i cittadini lo sdegno si sta allargando e nessuno riesce a difendere tale demolizione, sui social anche un assessore della giunta ha espresso i suoi dubbi (ndr, il vicesindaco Urbini – vedi foto a destra). In questi giorni sto raccogliendo materiale sulla villa per chiedere alla sopraintendenza di mettere sotto vincolo la struttura e chiedo a chiunque sia in possesso di cartografie, articoli storici e foto di fornirle per difendere Roseto da uno scempio. Nel frattempo è ora che l’opposizione in consiglio si muova: in primis con una mozione ed entro 60 giorni con un ricorso al TAR se la giunta non farà retromarcia su questo abominio. Un pezzo di storia di Roseto rischia di sparire senza nessuna motivazione politica e nemmeno commerciale”.
Per l’ex candidato sindaco della sinistra rosetana “se Villa Paris verrà demolita per un casermone perderanno tutti”. Nel frattempo in giornata è arrivato anche il tweet della senatrice PD, Laura Puppato: “La villa liberty di Roseto è da preservare, Le mosse intraprese hanno valore. il Governo sarà informato”.
In serata Borgatti ha inviato una raccomanda al Comune e alla Polizia Municipale. Di seguito il testo integrale:
In questi giorni è nota la vicenda di Villa Paris e i presunti lavori in corso.
Invio questa missiva per pregare l’amministrazione a valutare la risposta del Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo Arch. M. Alessandra Vittorini.
Il complesso della Villa in oggetto ed il parco annesso sono di indiscussa importanza storica come riscontrato dal soprintendente.
L’area è tutelata dal piano regolatore vigente che la include nella “”sottozona F2 – verde privato vincolato””, che prevede in primis la conservazione ed in secondo tempo l’incremento dell’esistente patrimonio arboreo. Inoltre ,come sottolineato dall’Arch. Vittorini ,”” le norme tecniche non prevedono la possibilità di totale demolizione degli edifici esistenti, ma solo il restauro, la ristrutturazione ed il parziale rifacimento. “”
Quindi credo sia opportuno che le autorità competenti , in particolare al comando dei VV.UU. accerti se non siano stati operati presunti lavori prematuri sia al parco sia alla struttura che possano aver inficiato il suo valore e la sua unicità ai fini di una eventuale valutazione da parte della soprintendenza.
E’ importante accertare che cosa sta succedendo al patrimonio arboreo vincolato e cosa è accaduto nei mesi scorsi e se ciò è compatibile con i tempi delle richieste .
Segnaliamo inoltre che la struttura risultava affrescata al suo interno e fino a pochi mesi or sono era tutto in buone condizioni come dichiarato dai molti cittadini che hanno avuto modo di operare all’interno della struttura per lavori di manutenzione.
Il nodo chiave è l’applicazione della L. R. n. 49/12 su cui Il Soprintendente per i Beni Architettonici ha espresso forti dubbi , fondati e razionali a mio avviso e di molti legali disposti ad impugnare tale scelta .
Visto il clamore di questi giorni e l’opinione pubblica totalmente orientata verso la salvaguardia di un pezzo vitale per la storia di Roseto Chiedo al Sindaco , al Presidente del Consiglio ed ai capigruppo di valutare le seguenti azioni:
1) Convocare un consiglio comunale per dibattere della situazione ed acquisire pareri qualificati ed imparziali.
2) Far valutare al consiglio comunale , oppure alla semplice giunta , la possibilità di richiedere
un “accertamento di interesse culturale” secondo le procedure previste dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici.
3) Far valutare e richiedere al consiglio comunale la “certificazione di interesse culturale” .
Nessuno vuol impedire che un privato ristrutturi e finalizzi la struttura a scopi turistici. Potrebbe anzi esser un ottimo modo per valorizzare e riportare in vita un pezzo di storia di Roseto.
Ma demolire per realizzare una simile struttura è praticamente assurdo sia da un punto di vista economico che commerciale.
Una struttura come quella di Villa Paris , valorizzata e dotata di tutto quel che occorre , rappresenterebbe una struttura quasi unica , in grado di attirare in modo indiscutibile turisti.
Se posti davanti alla scelta del luogo per trascorrere le ferie probabilmente anche voi che leggete scegliereste una struttura come una Villa Paris ristrutturata e funzionale con parco secolare invece che l’attuale progetto in stile caserma di cemento .
Inoltre è anche interesse della proprietà preservare in buona parte la struttura ed il suo parco al fine di attirare un numero maggiore di turisti offrendo un luogo di pregio ed unico.
Oltre a poter accedere , in caso di rilevanza per i beni culturali , a molte formule di finanziamento volte a ristrutturare tali edifici di interesse.
In conclusione nessuno nega il diritto di un proprietario di realizzare una struttura turistica. Ma il valore storico della zona , i dubbi normativi posti dal Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo Arch. M. Alessandra Vittorini e le enormi possibilità commerciali impongono a tutte le forze politiche ed ai dirigenti di rivedere la scelta di far demolire la villa in oggetto.
Nel frattempo chiedo al Comando dei VV.UU
Di accertare se tutte le normative e le indicazioni previste dalla normativa vigente per i lavori sono state rispettate.
Marco Borgatti