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Atri, per Abruzzo Civico il consigliere Filiani è incompatibile

Atri. Il consigliere comunale di Abruzzo Civico, Paolo Basilico, ha reso nota, tramite una lettera aperta, la posizione di incompatibilità che riguarderebbe un amministratore comunale. Fatto di cui, a detta del consigliere Basilico, “è vietato parlarne in consiglio”.

“Partiamo da un dato certo”, esordisce l’esponente di Abruzzo Civico Atri nella lettera aperta, “la legge sancisce l’incompatibilità alla carica di Consigliere comunale per chi ha debiti nei confronti del Comune, accertati ed iscritti a ruolo con Ingiunzione fiscale. Il Ministero dell’Interno ha chiarito che la richiesta di rateizzazione, non estinguendo il debito, non elimina l’incompatibilità. Per poter procedere alla convalida degli eletti, è necessario che ciascuno di essi dichiari di non essere incompatibile. Ad Atri, per la presente Consigliatura, la convalida si è svolta nel corso della seduta del 10/06/2018”.

Il fatto. “Dovendo assumere delibere per la questione crediti del Comune, il sottoscritto ha chiesto alcune delucidazioni all’Area competente. Dopo alterne vicende (risposte incomplete e/o errate e contraddittorie), finalmente è stata fornita la documentazione richiesta, dal cui esame è emerso che nel giugno 2018 il Consigliere Filiani Francesco era debitore del Comune di Atri per aver ottenuto ben 3 ingiunzioni fiscali, risultando, quindi, incompatibile alla carica! Il mancato pagamento è riferito alla TARSU per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, avvenuto in coincidenza con il periodo 2008-2013, durante il quale lo stesso era assessore (sindaco Astolfi), e negli anni successivi, sino al 2017. Quindi, mentre era assessore del Comune, Filiani è rimasto moroso nei confronti dell’Ente. Percepiva gli emolumenti per la carica? Credo proprio di si! A quanto pare non dava, ma prendeva! Soltanto nel febbraio 2018 (momento in cui si lavora alla composizione delle liste), dopo essere stato destinatario di ben due pignoramenti, entrambi con esito negativo, Filiani ha richiesto la rateizzazione del proprio debito omettendo, però, di corrispondere le relative rate (sic!). È singolare constatare che egli abbia provveduto all’estinzione del debito solo successivamente alle richieste del sottoscritto di attivare le procedure di legge per la dichiarazione di decadenza dalla carica di consigliere comunale (richieste risalenti al settembre, dicembre 2019 e febbraio 2020 pagamento avvenuto il 1 aprile 2020) nei suoi confronti e nonostante il Presidente del Consiglio, sebbene a ciò formalmente invitato, non avesse dato seguito alle predette istanze, omettendo la convocazione del Consiglio, contrariamente a come avrebbe dovuto fare per legge ed omettendo di fornire comunicazioni in merito allo scrivente, almeno fino a che non invitato a ciò dalla Prefettura all’uopo interessata sempre dallo scrivente”.

“È lecito chiedersi: nel corso della seduta per la convalida degli eletti, il Filiani ha forse dichiarato il falso? Il 10 giugno 2018 era debitore del Comune per i tributi suddetti! Debiti sanati come per magia, solo dopo la richiesta di attivazione delle procedure per la dichiarazione di decadenza dalla carica, pur non essendovi una formale convocazione in tal senso: di certo si tratta di una mera coincidenza!!! La Procura della Repubblica ci fornirà le risposte del caso. Di fronte a ciò, che ruolo ha giocato “l’Organizzazione Comunale”? Sino alle istanze del sottoscritto, è evidente che non è stato svolto il controllo normativamente previsto! A seguito delle richieste di intervento, contrariamente a quanto prevede la legge, è rimasta ugualmente inerte, non avendo mai fatto luogo alla convocazione del Consiglio per discutere del caso, tanto che lo scrivente è stato costretto, in data 3 Agosto 2020 a presentare un’interrogazione al Consiglio Comunale nella speranza di poter discutere in quella sede della vicenda, questo è il minimo che si possa fare per garantire rispetto di tutti i cittadini onesti. Le conclusioni? Amarezza per aver constatato che la trasparenza e l’imparzialità, che dovrebbero caratterizzare l’amministrazione della cosa pubblica, almeno ad Atri, restano un miraggio; letizia per aver contribuito al recupero di crediti che il Comune non era riuscito a realizzare! Non è questa l’immagine delle Istituzioni in cui mi hanno insegnato a credere e per cui ho da sempre profuso il mio impegno in Politica! Atri merita di più!”