Silvi. Un consiglio comunale molto discusso quello che si è tenuto ieri sera nella sala consigliare del Comune di Silvi. Dovevano essere discussi 32 punti all’ordine del giorno ma ne sono stati affrontati solo alcuni e, in conclusione, è stato votato il rinvio per i rimanenti 15.
A causa della mancanza degli assessori Giampaolo Lella e Giuseppina Di Giovanni sono state ritirate alcune mozioni. Le sedie vuote in consiglio comunale hanno fatto molto discutere la minoranza che si è vista bocciare l’ordine del giorno sulla moratoria Imu per ritardarne la scadenza e quello sullo sconto sulla Tari nei mesi di chiusura delle attività e fino a fine emergenza. “Una maggioranza completamente spaccata che ricorre continuamente a lunghe sospensioni del consiglio comunale per riunirsi nell’ufficio del Sindaco”, scrivono in una nota congiunta i consiglieri di minoranza (Partipilo, Rocchio, Di Francesco, Comignani, Astolfi e Blasiotti). “Una maggioranza costretta a richiamare in fretta i non presenti, durante l’assise, per evitare di non avere il numero legale e che palesa tutta la sua incapacità amministrativa e gestionale in un importante momento. Lontana dai bisogni della città e lontana dai cittadini, impegnata solo a conservare equilibri sempre più precari. Un disastro targato Lega, quello che si è palesato ieri in consiglio, dove due atti vengono ritirati perché pasticciati e privi del giusto iter amministrativo. Disastro che presto, con il bilancio consuntivo, che dovrà per legge essere approvato entro il 30 giugno, vedrà il comune dichiarare un disavanzo di oltre sette milioni di euro, dichiarando la totale mancanza di visione e progettualità. Un paese fermo, completamente immobile in vista della prossima vitale e importantissima stagione turistica”, concludono le minoranze.
Uno degli iter amministrativi a cui fa riferimento l’opposizione sarebbe quello seguito per affrontare il punto 10 all’ordine del giorno sull’ineleggibilità del consigliere di maggioranza Maurizio Flagella che dovrebbe decadere dal consiglio comunale per una norma, a detta del consigliere interessato, “assurda e incomprensibile”. Il consigliere, per una dimenticanza, non avrebbe presentato alla Corte d’Appello il rendiconto delle spese della campagna elettorale ricorrendo così, oltre all’impossibilità di concludere il mandato, ad una multa di oltre 20 mila euro. Il consigliere Flagella ha richiesto il rinvio di dieci giorni in quanto impossibilitato a presentare le sue osservazioni o comunque a difendersi da una notifica che non avrebbe mai ricevuto.
Di fronte ad un’opposizione, anche alla luce del regolamento del consiglio comunale, a favore del rinvio; il voto ha trovato contrario proprio il primo cittadino Andrea Scordella che, seppure in difficoltà, si è visto obbligato a non votarlo. Sindaco “abbandonato” anche da una parte di maggioranza (Santone – capogruppo Lega – e Di Censo – Lega) che ha votato invece a favore del rinvio.