“Con missiva del 17.2.2014 prot. n. 7275 il Comune di Teramo richiedeva alla società Te.Am s.p.a anche quale responsabile dello Sportello Tia – fa sapere Manola Di Pasquale – l’avvio di una serie di attività per la riscossione delle somme che risultavano ancora da incassare e riferite alla TIA degli anni dal 2010 al 2013 per circa euro 13 milioni, nonché la diffidava a depositare entro il termine del 20.4.2014 i famosi rendiconti delle spese sostenute per la gestione del servizio igiene ambientale per gli anni dal 2010 /2011/2012/2013. Rendiconto di gestione che, a dire del sindaco, dovevano già essere in possesso dell’Ente Comune. Ed allora perché diffidare la Team? Ieri è stata protocollata una richiesta, da parte del sottoscritto consigliere, per il rilascio delle copie dei detti rendiconti se depositati e per avere informazioni in merito all’avvio delle procedure di riscossione coatta dei crediti TIA vantati dal Comune. E’ bene ricordare – prosegue nella nota Manola Di Pasquale – che tutto quanto non sarà riscosso, dei 13 milioni di euro, sarà spalmato sulla tariffa che ogni cittadino teramano dovrà pagare, con ovvio aumento della spesa pro capite; e come è noto i ritardi nell’avvio della fase di riscossione coatta non facilitano il recupero. L’amministrazione comunale di Teramo qualche tempo fa ha deciso di mettere a gara il servizio di riscossione del tributo, utilizzando come parametro di valutazione soltanto il dato economico, il miglior aggio per il Comune e non già il miglior progetto per una efficace riscossione; tale criterio ha determinato l’aggiudicazione da parte della CE.R.IN Srl di Bitonto di Bari, società il cui titolare è indagato e molto chiacchierato; oggi tale società non è stata ancora incaricata del servizio. Chi si sta occupando del recupero dei crediti TIA degli anni dal 2010 al 2013? In cinque anni i crediti tributari prescrivono ed il trascorrere del tempo comunque, non facilita la recuperabilità, soprattutto nei confronti di aziende e società.
Scelte politiche sbagliate che graveranno nuovamente sulle tasche dei cittadini teramani?”.