Lo ha scritto in una nota il Partito Democratico di Corropoli, spiega che “contravvenendo ad un preciso obbligo previsto dallo statuto regionale (art.3, decimo capoverso), questi due dirigenti hanno assunto un inspiegabile atteggiamento di chiusura al confronto con gli organismi democratici del partito”.
A inizio di seduta è brevemente intervenuto il neoassessore regionale Dino Pepe, per un saluto e ringraziamento per essere stato a Corropoli il candidato regionale più votato e per essere il PD diventato primo partito cittadino sia a livello regionale che europeo.
“Riguardo al negativo risultato elettorale, ‘storico e anomalo’ della lista ‘Corropoli Democratica cambia verso’ (circa 9% contro il 91% della lista avversa), esso è stato giudicato conseguente a diversi fattori concomitanti, non ultimo dei quali la conduzione di una campagna elettorale non unitiva, non focalizzata sulle criticità dell’amministrazione di centrodestra uscente, campagna condotta da candidati tutti privi di esperienza, riluttanti ad ascoltare consigli ed a richiedere offerte di collaborazione. I componenti del direttivo infine, visto l’atteggiamento della segretaria di circolo indisponibile ad accettare un democratico confronto e consapevoli di dover uscire da uno stato di paralisi del partito, loro malgrado si sono visti costretti a votarne unanimemente la sfiducia ed investire della questione – conclude la nota – la commissione provinciale di garanzia”.