Teramo. Ballottaggio ormai ufficiale e commissione elettorale che ha fatto procedere al riconteggio in una sezione dopo aver oltrepassato il limite delle ore 10. E’ caos al seggio 50 di San Nicolò a Tordino, unico seggio che era rimasto da scrutinare nel comune di Teramo.
Il problema stava tutto in 67 schede (36 a favore di Brucchi e 31 per gli altri candidati), segnate con una matita colorata e non con la classica matita consegnata dagli scrutatori (anche se poi accettate durante il riconteggio). Il presidente di seggio le aveva inizialmente rifiutate, gli altri scrutatori si sono opposti, essendo stato, a quanto pare, proprio uno degli scrutatori del seggio a consegnare la matita colorata agli elettori, prevista comunque dal Ministero degli Interni. Alle 10 di questa mattina, orario in cui, per legge, doveva terminare lo spoglio, la commissione elettorale si è presentata nel seggio. Dopo un’ora di trattative e la chiusura al pubblico, si è proceduto al riconteggio delle schede. Lo spoglio della oramai famosa sezione 50 finito poco prima delle 14 (nella foto il giudice Roberto Veneziano che entra nella stanza).
In questa sezione, Brucchi ha raccolto circa 300 preferenze (su 616 voti validi), ma che non sono bastate per confermarsi sindaco senza passare dal ballottaggio (per 70 voti), che invece si consumerà il prossimo 8 giugno.
L’ALTALENA EMOZIONALE DI BRUCCHI
Fin dall’inizio dello spoglio era apparso chiaro un trend positivo a favore del sindaco uscente Maurizio Brucchi, che si è attestato sempre su una cifra vicina al doppio rispetto del più diretto avversario, ovvero Manola Di Pasquale del Pd. Con il passare delle ore, la distanza è rimasta, ma Brucchi ha iniziato a scendere sempre di più sotto la quota del 50% non appena lasciata la periferia della città e arrivati a scrutinare i seggi del centro storico. Dopo la mezzanotte le facce all’interno della sede elettorale del primo cittadino uscente si sono fatte sempre più scure e la gioia delle prime ore ha lasciato il posto alla preoccupazione. Maurizio Brucchi ha già annunciato ricorso contro le anomalie sopra descritte e per presunti voti che mancherebbero all’appello. MA SI ANDRA’ COMUNQUE AL BALLOTTAGGIO (clicca qui per i dati), perché la legge prevede che il procedimento amministrativo si possa impugnare solo al termine dell’effettivo svolgimento (quindi alla proclamazione del sindaco).
LA “SANTA” ALLEANZA
Il sindaco di Teramo verrà deciso al secondo turno, Manola Di Pasquale (Pd) che ha raccolto la metà dei consensi rispetto a Brucchi, sta già valutando ipotesi di apparentamenti per il ballottaggio. Porebbe esserci un accordo con Graziella Cordone e Gianluca Pomante (che si sono già dichiarati favorevoli), accordi per i quali ci sarà tempo fino a domenica prossima.