“Grazie 194 più 18 volte grazie”, si legge nel manifesto. “Avrei dovuto ringraziarvi cinque anni fa e abbracciare tutti i 212 cittadini che mi hanno dato la loro preferenza. Non l’ho fatto e me ne pento amaramente. Lo faccio ora, dopo aver ricevuto attestazioni di stima e affetto all’indomani della presentazione delle liste elettorali. Cinque anni fa avete avuto fiducia in me, in un “non santegidiese doc”, forse però più di altri attaccati al territorio e innamorato dei santegidiesi e della loro tradizione, rendendomi orgoglioso e felice.
“Non so se ho fatto poco oppure tanto“, quello che mi è stato permesso di fare l’ho fatto con tutto il cuore senza “patti e condizioni”, come dovrebbero fare gli eletti per tutti i compaesani. Chiedo scusa a quelli che ho deluso in questi cinque anni non potendo esaudire le loro richieste, tutte legittime e doverose. Per le nuove consultazioni elettorali, sono sicuro che il popolo santegidiese, a differenza di ciò che pensano scarsi politicanti, filosofi da strapazzo, bugiardi patologici, traditori e potestà convinti, saprà scegliere i prossimi amministratori”.
Il manifesto si chiude con la citazione di una famosa canzone di Pierangelo Bertoli.