“Non siamo la novità di una candidatura in zona Cesarini – ha spiegato – siamo la concretezza del nostro impegno nel mondo dell’associazionismo, la dimostrazione che l’intelligenza non può che essere un fattore collettivo. La lista esprime il disagio trasversale, in senso anagrafico, di chi non si sente rappresentato dai progetti individuali e dalle liste civetta presenti nel parterre politico di questa tornata elettorale. Prospettiva comune propone, innanzitutto, un discorso sul metodo per ridefinire la vocazione di questa città che, in questi anni, non è diventata né universitaria, né turistica né, tantomeno, industriale”.
Il primo punto sul quale focalizzare il programma è già deciso: “Innanzitutto, vogliamo la partecipazione diretta dei cittadini, dei comitati di quartiere e di tutte le organizzazioni interessate, attraverso la creazione di Forum tematici appositi, invertendo il decisionismo verticale e, spesso di malaffare, delle amministrazioni trascorse. Creeremo un apposito Assessorato ai Beni Comuni. Per questi motivi, appena vinte le elezioni, affronteremo un processo partecipato per riportare le facoltà umanistiche dell’Università, in crisi definitiva, nel luogo in cui è giusto che siano, il centro cittadino e, nello specifico, nell’ex Manicomio, il nostro più grande bene comune. Proporremo inoltre la creazione, nello stesso luogo, di un museo della Mente”.
E sul lavoro: “Vogliamo creare un Fondo per il sostegno al Lavoro, sull’esempio di molti altri comuni, da finanziarsi con una Spending review dal basso e con la vendita di beni pubblici marginali da non potersi impiegare per fini sociali”.