Roseto. Si è tenuto questa mattina, nella Sala Giunta del Comune di Roseto, alla presenza della Giunta comunale e dei Consiglieri di maggioranza, un incontro specifico sulle questioni urbanistiche che ha visto la partecipazione del professor Roberto Mascarucci, ordinario di Urbanistica dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara-Chieti e consulente dell’amministrazione per la nuova pianificazione, che è servito ad illustrare le linee guida messe in campo per l’approvazione della nuova visione strategica generale in sostituzione della precedente.
“Abbiamo avanzato una proposta metodologica di variante al Prg che prevede la rivisitazione dello stesso in chiave strategica a partire dallo schema strutturale approvato con delibera n. 11 del 2004 – conferma il primo cittadino di Roseto, Enio Pavone – Ci siamo posti anche l’obiettivo di una rivisitazione della normativa tecnica attuativa (NTA): tre anni per una città ideale è l’impegno che abbiamo assunto davanti ai cittadini e che siamo, ancora una volta, molto vicino ad onorare”.
Una volta terminate le analisi preliminari, verrà portato all’attenzione del Consiglio Comunale il nuovo documento strategico e saranno così affrontate le tematiche più urgenti e di maggiore interesse per lo sviluppo urbanistico della città. Tra queste, particolare attenzione, sarà riservata alla nuova disciplina per le aree a vincolo decadute; alla revisione della normativa tecnica attuativa (NTA) ed ai Piani di Recupero.
“Si tratta di strumenti urbanistici fondamentali per Roseto degli Abruzzi, infatti la Variante al Prg fu approvata nel corso di una vera e propria maratona consiliare, alla scadenza del precedente mandato, da una maggioranza monocolore targata PD che aveva governato la città negli ultimi tre anni della precedente consiliatura, il tutto nella totale assenza di confronto e dibattito politico – sottolinea il sindaco – per questo motivo avevamo annunciato, sin dalla nostra campagna elettorale, che se eletti avremmo ritirato queste delibere di adozione e, ancora una volta, abbiamo mantenuto la parola data”.
Con il ritiro del Piano l’attuale maggioranza apre di fatto alla possibilità di ridiscutere, in maniera condivisa e democratica, le decisioni programmatiche sul piano amministrativo urbanistico che interessano tutta la città e le sue frazioni. “Gli strumenti urbanistici statici non sono più adeguati alle dinamiche di sviluppo del territorio e occorrono nuovi approcci di natura compartecipativa, anche alla luce di un nuovo rapporto tra il pubblico e il privato”, conclude Pavone.