A sostenerlo è Piò Rapagna di Città per Vivere, che prende nuovamente posizione sulla vicenda.”E’ dimostrato, così, che le somme “aggiuntive” che ogni famiglia è stata costretta a pagare in quegli anni”, scrive Rapagnà, “erano il risultato della cattiva gestione del servizio di Raccolta e smaltimento dei Rifiuti da parte del Cirsu e della Sogesa, che, dalla sera alla mattina, hanno portato a due successivi aumenti della Tarsu, il primo, nel 2009, del 60% ed il secondo, nel 2010, del 25%, ambedue del tutto ingiustificati, in quanto condizionati dalla necessità di dare copertura ai “presunti e inventati” maggior costi del servizio di raccolta differenziata e del porta a porta”. Città per Vivere, pertanto, essendosi battuta sin dall’inizio a fianco dei Cittadini ingiustamente “tartassati”, chiede alla Amministrazione Comunale, prima di procedere a “ricapitalizzazioni e separazioni” del CIRSU, di “annullare” gli aumenti della Tarsu deliberati dalle precedenti giunte comunali, ritirare le richieste di pagamenti a conguaglio inviate nei giorni scorsi, e procedere, invece, con somma urgenza, alla restituzione delle somme versate in più rispetto al giuro dovuto, per un totale complessivo di circa 1.400.000 euro.La attuale Giunta Comunale di centrodestra, alla luce di come sono andate a finire le vicende amministrative del CIRSU e della SOGESA, che hanno “confermato” la validita, giustezza e legittimità delle motivazioni addotte dai Cittadini, ha l’obbligo giuridico, “ora per allora” di predisporre un atto amministrativo alfine di restituire alle famiglie di Roseto gli aumenti della TARSU “pretesi” dal 2008 al 2013, in estensione anche per il 2014.